Era il 19 giugno 2019, il Milan si apprestava ad iniziare l’ennesimo progetto degli ultimi anni e lo faceva presentando il nuovo allenatore: Marco Giampaolo. Il tecnico, che tanto bene aveva fatto alla Sampdoria, arrivava tra le più rosee aspettative per poi trasformarsi in un flop. Dopo anni di gavetta ecco finalmente il tanto atteso salto di qualità. La panchina del Milan diventava sua, la sponsorizzazione di Arrigo Sacchi faceva ben sperare tutti ma qualcosa, anzi più di qualcosa, è andato storto.
Una ICC non proprio negativa ma subito dopo, nell’amichevole di Cesena, sono emersi tutti i problemi del Milan. Problemi confermati alla prima di campionato contro l’Udinese, persa 1-0 con un gioco non proprio esaltante. Dal mercato al campo, pochi sussulti per non dire nessuno. Il tecnico aveva delle precise richieste ma non è stato mai accontentato. Suso reinventato trequartista per sopperire all’assenza di uno vero è stato solo il primo dei fallimenti di Giampaolo sulla panchina rossonera. Qualche partita dopo si torna al vecchio 4-3-3, che il Milan interpretava bene ma che non aveva nulla a che vedere con le idee del tecnico.
Già, proprio le idee tanto decantate di chi doveva far risalire il Milan ma da maestro si è dimostrato un totale fallimento. Fallimento di tutti, allenatore, dirigenza ed anche giocatori. Dopo quattro mesi la sua avventura finisce. Anche in questo caso non in maniera normale, ma dopo una vittoria in rimonta contro il Genoa. Al suo posto arriva Pioli, sin dal primo giorno in discussione e soltanto di passaggio. Oggi, il 19 giugno 2020, ad un anno di distanza è cambiato tanto. Giampaolo è ancora sotto contratto ma presto potrebbe iniziare una nuova avventura e salutare definitivamente il Milan. I rossoneri invece, sono sempre alla ricerca di un maestro, magari vero, che possa far definitivamente svoltare.