È uno di quei periodi nei quali son più i giocatori che entrano in infermeria che quelli che escono per il Milan. I rientri sono sempre col contagocce, mentre chi esce dalle rotazioni purtroppo poi resta fuori per diverse gare.
Diventa naturale fare valutazioni sui moduli da adottare, ragionando anche per soluzioni alternative, perché come noto ormai si gioca in 15, pertanto è corretto ragionare su schieramenti che possano consentire cambi in corsa, magari senza stravolgimenti tattici.
Una delle possibilità è vedere un Milan col 4-4-2. La linea difensiva non vedrebbe novità, perché sarebbe la solita a 4 della tradizione rossonera. La mediana sarebbe atipica perché l’idea al momento prevede Krunic e Reijnders centrali, con Leao a sinistra e Musah sulla destra, con Jovic e Giroud punte.
Sacrificare Rafa tatticamente sembra il rischio maggiore. Allontanarlo dalla porta di per sè non pare una soluzione che possa aiutare la sua prestazione. Compiti difensivi ne ha anche col 4-3-3, ma in un contesto di un centrocampo a 4 potrebbe averne di più, depotenziando il suo impatto offensivo.
Per contro questo modo di stare in campo potrebbe consentire a Pioli diversi cambi, nonostante 8 indisponibili. Questo fattore rappresenta qualcosa di importante anche perché poi in settimana ci sarà la gara decisiva col PSG, pertanto la visione deve forzatamente tener in considerazione la sfida ai francesi.
Purtroppo anche se siamo solo all’undicesima giornata, questa non sarà la prima formazione sperimentale. A settembre Milan-Verona ha visto infatti il Diavolo presentarsi con un modulo inedito e in quell’occasione tutto sommato gli adattamenti funzionarono.
La speranza è che possano essere vincenti anche con l’Udinese e soprattutto possa essere una gara propedeutica per arrivare in buone condizioni alla Champions. Lì dovrebbero rientrare a pieno regime alcuni giocatori chiave, per tornare a vedere un Milan più rodato. È già un momento chiave della stagione.