Si va verso la chiusura di uno dei mercati più sciapi dell’era moderna, sopratutto considerando la posizione di classifica da difendere, crescita delle concorrenti e necessità di rinfoltire un roster che spesso è risultato risicato per via delle continue indisponibilità.
La prospettiva della finestra estiva potrebbe anche esser peggiore. Senza polemica, senza vittimismi e senza facili ironie. Il progetto è chiaro da tempo e alcuni elementi possono mancare, ma non certo la coerenza.
D’altra parte ad oggi il Diavolo non ha uno stadio di proprietà, sta facendo crescere il proprio fatturato ma senza scorciatoie, non concede stipendi oltre una certa soglia per il motivo di cui sopra e per questa ragione si espone a perdite di pedine importanti come capitato lo scorso anno e con ogni probabilità anche il prossimo.
In questo scenario c’è una figura che è stata e resta ancora più centrale, ed è quella di Stefano Pioli. Un allenatore che parla e chiede il supporto della società ma senza isterismi mediatici, spesso tuttavia senza ottenere ciò di cui necessita. Questo fattore non cambia il suo atteggiamento, anzi, senza rancori cerca risorse dalla rosa che ha a disposizione.
Il processo di crescita è a questo punto. Piaccia o no, questo è lo stato dell’arte. C’è corrispondenza tra quello che il club comunica e quello che attua. Non è verticale lo sviluppo di questa squadra, il percorso è tracciato e gli interpreti scelti ai vari livelli sono congrui agli obiettivi. Serve che ognuno esprima il meglio e in questo il mister è uno dei migliori senza alcun dubbio.