Il mercato cosiddetto di “riparazione” si è concluso ieri. Una sessione povera di operazioni, segnata dal momento difficile che sta vivendo il mondo intero. Molte grandi sono rimaste ferme, Juventus ed Inter su tutte, palesando le difficoltà economiche di questo periodo storico. Neanche la posizione di classifica, ha indotto le due società a fare uno sforzo sul mercato. Sforzo che invece ha fatto il Milan nonostante il primato in classifica. Un segnale di forza della proprietà e di bravura della dirigenza, capace di cogliere le giuste occasioni per puntellare la rosa.
L’importanza di farsi trovare pronti
Il Milan aveva due imperativi per il mercato di gennaio: acquistare un difensore, già cercato negli ultimi giorni della sessione estiva, ed un centrocampista per dare fiato a Kessiè. L’esigenza poteva anche essere messa da parte, visto il sorprendente andamento della squadra di Pioli. Ma la proprietà è stata brava a capire che lo staff tecnico non poteva continuare ad inventarsi giocatori fuori ruolo o sperare le che terze/quarte scelte continuassero ad avere un rendimento di alto livello. Questo significa avere lungimiranza ed essere consapevoli delle difficoltà a lungo termine, senza farsi fuorviare dalla posizione di classifica. La società non ha perso tempo e ha preso subito Meite, ottima alternativa a Kessiè, nonostante la prestazione poco brillante contro l’Atalanta. Ma è dopo che arriva il colpo che non ti aspetti: Mario Mandzukic. Un fulmine a ciel sereno quell’acquisto del croato, ma un’opportunità che andava colta. Inserire un giocatore di tale caratura ed esperienza in una rosa che è prima in classifica non può che essere un messaggio forte a tutte le pretendenti. Infine l’arrivo di Tomori dal Chelsea è stata la ciliegina sulla torta per rimpolpare il reparto dei difensori centrali. Un acquisto di prospettiva su cui il Milan potrà decidere se investire o meno al termine della stagione. Se il buongiorno si vede dal mattino, la prestazione di Bologna fa ben sperare. Comune denominatore delle operazioni? Esborso per il cartellino 0. Dimostrazione che le operazioni intelligenti si possono fare anche senza soldi. Sicuramente va dato merito a Maldini e Massara che si sono mossi con anticipo e intelligenza senza ridursi all’ultimo secondo, come spesso accade, per chiudere le operazioni. Tre innesti che hanno rinforzato la rosa, non solo a livello numerico, ma anche nella qualità e nella scelta delle alternative. Una rosa che ad inizio aveva l’obbiettivo non dichiarato della Champions League, ora sembra poter veramente ambire a quello scudetto, che ora non sembra più essere un tabù di cui non poter parlare.