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Milan di un altro livello rispetto alla Dinamo, ma nell’inferno del Maksimir servirà il collettivo

Se si escludono gli ennesimi infortuni muscolari stagionali – che comunque non appaiono troppo gravi – occorsi a Sergino Dest e, soprattutto, Brahim Diaz, ci sono solo note positive per il Milan all’indomani della vittoria contro il Monza. Nel “match-amarcord” contro la compagine di Berlusconi e Galliani è filato tutto tranquillo, perchè il Diavolo ha vinto bene ed in maniera pragmatica nella giornata degli scontri diretti Atalanta-Lazio e Roma-Napoli e, cosa non meno importante, ha fatto riposare in toto Tonali e Giroud ed in parte Kalulu e Leao a tre giorni dalla decisiva sfida di Champions contro la Dinamo Zagabria. Tra i singoli, benissimo in primis Brahim Diaz (al quale ora si chiede continuità), bene anche Messias, Tatarusanu, Tomori, Theo Hernandez e Origi, ma crediamo che Stefano Pioli possa esultare soprattutto perchè, dopo qualche prestazione un po’ così, il Milan sembra essere tornato un collettivo.

Milan, contro il Monza si sono visti ordine e organizzazione

Certo, il pur vivace Monza di Palladino non era un ostacolo insormontabile, ma comunque sul prato di San Siro si sono visti ordine e organizzazione, sia nella fase di possesso che in quella di non possesso. Vanno corretti dei dettagli – come ad esempio quella distanza tra i reparti di cui ha parlato anche Pobega all’intervallo – ma è proprio con questa attitudine e questo spirito di sacrificio che il Milan dovrà scendere in campo martedì in Champions League. Dalle parti di Milanello lo sanno tutti, società, staff e giocatori: a Zagabria andrà in scena una battaglia, perchè la Dinamo farà un pressing feroce, e proverà sin da subito a mettere in difficoltà i rossoneri facendo leva sugli oltre 30 mila che assieperanno il catino del Maksimir, su cui il Milan metterà piede ventidue anni dopo l’ultima volta.

In Croazia si vince con il gioco di squadra

Il Milan, che troppo spesso sul palcoscenico europeo ha dimostrato di subire gli eventi di una partita, dovrà mantenere i nervi a posto e rispondere colpo su colpo. Il Diavolo è di un altro livello rispetto ai croati, e non c’è dubbio che dal punto di vista tecnico-tattico le due rose siano su due pianeti diversi, ma in Croazia è già caduto il Chelsea e il Salisburgo non è andato oltre il pari. Giroud e compagni dovranno dunque giocare di squadra, senza pensare di risolvere tutto con le giocate dei singoli, prendendo in mano la partita e raggiungendo una vittoria indispensabile.

Twitter: @Juan__DAv

Hellas Verona-Milan: l'esultanza al gol (Photo Credit: Agenzia Fotogramma)

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