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Dida: “Maignan ha una personalità fantastica, è un leader: ecco dove può migliorare. Su Tatarusanu…”

L’attuale collaboratore tecnico dei portieri rossoneri Nelson Dida ha rilasciato un’intervista ai microfoni di Carlo Pellegatti, poi pubblicata sul canale YouTube di quest’ultimo. Ecco le sue parole.

È stata veramente un’esperienza fantastica, un’emozione grande. Quando inizi un nuovo lavoro certamente hai degli obiettivi. Da quando sono arrivato al Milan, da tre anni con il primo nel settore giovanile, ho collaborato con Gigi Ragno ed Emiliano Betti dopo la chiamata di Paolo (Maldini, ndr) e Stefano (Pioli, ndr). È stata una soddisfazione per me tornare a casa e lavorare con i portieri visto che è stata la mia vita“.

Sul suo lavoro: “Penso di trasmettere passione. Il portiere dev’essere una persona concentrata. Il focus nostro è crescere sulle debolezze, lavorare sotto l’aspetto cognitivo e di forza“.

Sulla crescita di Maignan: “È cresciuto tanto specialmente con i piedi. Lui ha un lancio molto lungo e la prima cosa quando la palla arrivava a lui era guardare la disponibilità di un attaccante per pescarlo. Nel Milan sappiamo che Pioli ha la caratteristica di giocare anche da dietro e così abbiamo giocato molto su questa cosa, con giocate al muro, e sulle sue scelte per non fare sempre la stessa cosa“.

Sul suo stile: “Lui ha detto la parata su Luperto perché giustamente era una parata che non sapeva fare. Lui è uno di istinto, non è uno che corre dietro la palla. Abbiamo visto e analizzato prima che arrivasse al Milan. Abbiamo lavorato su questo. Cosa vuol dire correre? Ci sono portieri che aspettano un po’ e usano la loro esplosività per fare la parata; altri, come me, correvano un po’ prima di spingere e fare la parata. Lui è più il primo tipo“.

Sulla sua crescita: “Può crescere tanto tecnicamente, perché è di scuola diversa da quella italiana e quella brasiliana. Sta imparando tanto, si sforza ogni allenamento per migliorarsi nelle prese, nelle posture. Sono cose specifiche che magari la gente non capirà“.

Sulla sua personalità: “Ha una personalità fantastica, è un leader. Vuole sempre imparare, chiede sempre a me e agli altri quando ha dubbi. Adesso farà 27 anni se non mi sbaglio, sta crescendo. È un’età perfetta per sviluppare caratteristiche“.

Sulle somiglianze tra Ancelotti e Pioli: “Ci sono. Sono due allenatori che tengono tanto a quello che fanno, sono responsabili, sanno gestire un gruppo, hanno una comunicazione perfetta. Sono persone diverse, ma hanno caratteristiche comuni“.

Su Tatarusanu: “È un ragazzo serio. Ho lavorato due anni con lui, arriva sempre mezz’ora o un’ora prima per fare le sue cose. Arrivati ad una certa età bisogna lavorare su un certo aspetto prima di ogni allenamento. Non abbiamo mai avuto problemi con lui, è sempre disponibile. Non è facile stare nel Milan, non giocare e avere voglia di farlo: è una difficoltà. Lui parla con tutti, comunica tanto in spogliatoio con i compagni e dà indicazioni, anche tra i portieri. Con l’esperienza che ha non è il tipo che si ferma a pensare agli errori. È veramente una persona fantastica“.

Sull’affetto dei tifosi: “La sensazione che ho è quella di non aver mai smesso. Mi fanno ricordare la mia strada al Milan ogni volta che entro a fare riscaldamento: è fantastico”.

Sul suo futuro: “Vediamo. Ho tutto da considerare in questo periodo. Il Milan è casa mia e sono una persona veramente felice di stare a Milanello con la squadra. Voglio vivere questo momento al massimo“.

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