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Milan, anno nuovo vita nuova? No, finché non verrà ritrovato il carattere perduto

Anche quest’anno, al giro di boa, a Casa Milan non tira un’aria di serenità e soddisfazione, ma tutt’altro. Si parla già di cambio allenatore a fine stagione, mentre i tifosi gridano all’esonero già da diversi mesi. La prima metà di stagione è terminata, e i punti raccolti sono 39 (uno in più rispetto allo scorso anno), ma le differenze sono tante, molte più di quanto si pensi.

Una differenza sostanziale è quella della rassegnazione e del disappunto dei tifosi che, quest’anno, sono arrivati a fischiare la squadra a fine partita ben più di una volta. È successo contro l’Udinese (Diavolo sconfitto in casa 1-0), è successo contro il Lecce (pareggio in trasferta dopo essere stati avanti 2-0), ed è successo appena 48 ore fa, nella sconfitta contro l’Atalanta a San Siro, che di fatto ha regalato l’approdo dei nerazzurri bergamaschi alla semifinale di Coppa Italia, togliendo al Milan un altro obbiettivo che sarebbe dovuto essere più che alla portata.

Ma, forse, ciò che spaventa di più il popolo rossonero è l’atteggiamento ed il carattere che i loro beniamini stanno mettendo in campo. Lo scorso anno, sebbene ci siano molte differenze di pensieri in merito, quantomeno la squadra (nella prima metà di stagione) ci metteva voglia e grinta, a volte dimostrando di poter vincere delle partite date ormai per spacciate. Di “vittorie di carattere” i rossoneri ne hanno fatto almeno 4 nelle prime 19 partite disputate nella scorsa stagione in Serie A, mentre quest’anno ne sono arrivate appena 3, e non paragonabili (riguardo al peso specifico).

DOV’È FINITO IL CARATTERE?

La domanda sorge spontanea, rivivendo questi 4 mesi appena passati. Se un tempo la forza del Milan di Pioli era proprio quel carattere, che l’ha portato a vincere uno scudetto insperato e raggiungere una semifinale di Champions League, ora si vincono le partite più semplici (sulla carta) solo perché si è nettamente superiori, ma a volte neanche quello basta più (vedere i pareggi di Lecce e Salerno, e la sconfitta contro l’Udinese). E non c’è Ibra che tenga.

IL CONFRONTO TRA GLI ULTIMI DUE GIRONI DI ANDATA

Come accennato inizialmente, il Milan chiude il girone d’andata con un punto in più rispetto allo scorso anno, ma nessun miglioramento, anzi. Il carattere (sopracitato) lo scorso anno era venuto fuori nelle partite più complicate, e aveva portato a delle belle vittorie. Quattro nello specifico stuzzicano l’attenzione: MilanInter (3-2), MilanJuventus (2-0), MilanSpezia (2-1) e MilanFiorentina (2-1). Partite sofferte, ma con le unghie e con i denti portate a casa con grande soddisfazione.

Quest’anno di partite così se ne sono viste tre: GenoaMilan (0-1), MilanSassuolo (1-0) e MilanFiorentina (1-0). Solo in queste partite il Diavolo è arrivato anche a sputare il sangue pur di portare a casa i 3 punti. Differenze sostanziali, se contiamo poi che le partite contro Inter e Juve sono state perse malamente quest’anno.

Il 3-2 del derby, ad esempio, è stata l’ultima vittoria dei rossoneri contro gli acerrimi rivali nerazzurri, che poi hanno vinto i seguenti cinque scontri (finale Supercoppa Italiana, ritorno in campionato, doppio scontro in semifinale di Champions, e l’ultima sfida del campionato attuale). Difficile pensare di poter battere questa Inter senza dimostrare carattere, voglia, ma anche e soprattutto sicurezza nei propri mezzi.

Milan-Inter derby squadra festeggia
Milan-Inter derby squadra festeggia

Le vittorie contro Genoa, Sassuolo e Fiorentina di questa stagione, sembravano poter dare una scossa, ma poi è sempre arrivato il solito scivolone a spazzare via le certezze accumulate. La lotta scudetto sembra ormai un lontano ricordo, la Coppa Italia vien difficile anche ricordare come sia fatta e la Champions League ha cacciato il Milan in Europa League. Se si dovessero tirare le somme già da ora, si parlerebbe di grande fallimento, anche considerando i grandi investimenti fatti in estate, e il terzo posto non doveva (e non poteva) essere contemplato come obbiettivo.

RITROVARSI

Ma fortunatamente, per il Milan e per Pioli, c’è un’altra metà di stagione davanti, e tante partite per dare una raddrizzata a questa stagione. La squadra deve ritrovare il carattere, la grinta e la voglia di combattere fino allo stremo delle forze per quella maglia, che in pochi eletti hanno saputo meritare di indossare. Questo è il punto di partenza, da cui poi costruire gioie e vittorie per il futuro.

Milan: Yunus Musah, Theo Hernandez, Christian Pulisic, Simon Kjaer, Yacine Adli, Ruben Loftus-Cheek, Filippo Terracciano, Chaka Traorè, Luka Jovic, Olivier Giroud (Photo Credit: Agenzia Fotogramma)
Milan: Yunus Musah, Theo Hernandez, Christian Pulisic, Simon Kjaer, Yacine Adli, Ruben Loftus-Cheek, Filippo Terracciano, Chaka Traorè, Luka Jovic, Olivier Giroud (Photo Credit: Agenzia Fotogramma)

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