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Crespo: “Ai ragazzi di Pioli lancio un appello: regalatemi la rivincita, battete il Liverpool e fate vedere chi è il Milan”

L’ex attaccante rossonero e oggi allenatore del San Paolo Hernan Crespo ha rilasciato un’intervista ai microfoni della Gazzetta dello Sport. Argomento a tinte rossonere, tra Champions League e Serie A: l’argentino approva il progetto Milan.

Sullo scudetto: “È prontissimo. Anche se non favorito e se altri hanno speso di più. I rossoneri hanno fatto una campagna intelligente. D’altronde, il mio amico Maldini di calcio se ne intende parecchio e, se guardate il gruppo che ha messo insieme, ne avrete la conferma“.

Sulla Champions: “Per me si apre una ferita… Avete visto il calendario. Prima partita: Liverpool-Milan. Sapete che cosa mi ricorda? Istanbul. Faccio una doppietta, alla fine del primo tempo vinciamo 3-0 e poi subiamo un’assurda rimonta e perdiamo ai rigori. Io, quella notte, non l’ho mai dimenticata. Quindi ai ragazzi di Pioli lancio un appello: regalatemi la rivincita, battete il Liverpool a Anfield, fate vedere chi è il Milan. Lo so che nel 2007 i rossoneri hanno già consumato la vendetta prendendosi la Champions proprio contro i Reds, però ribadire la propria superiorità non fa mai male“.

Sul portiere: “Donnarumma è bravissimo, ma Maignan non lo farà rimpiangere. Ha fisico, prontezza di riflessi, coraggio e personalità“.

Sulla difesa: “Solida. E sempre propositiva con gli esterni. E poi c’è uno come Florenzi che può sempre subentrare, non dimentichiamolo. Theo, quand’è in giornata, e lo è spesso, diventa un’ala aggiunta. Calabria ha fatto incredibili progressi grazie agli insegnamenti di Pioli e alla pazienza dei dirigenti che hanno creduto in lui“.

Sulla mediana: “In teoria i due titolari dovrebbero essere Kessie e Bennacer. Ma col Cagliari è stato dominio grazie a Tonali e a Krunic. Pioli li ha resi intercambiabili, è un suo grande merito. Fanno pressing, spostano il baricentro in avanti, giocano un calcio moderno e coraggioso: abili a contenere e a ripartire“.

Sulla trequarti: “Diaz mi piace tantissimo. Ha qualità, gamba, idee. L’importante è che non pensi di essere diventato un fenomeno, conosco bene i giovani e so che questo è un rischio. Leao è un altro talento che non deve mai abbassare la guardia, altrimenti perde la concentrazione. E poi è arrivato Messias che ha colpi notevoli e non importa che non sia mai stato in grandi club: se uno è bravo, lo è a Crotone come a San Siro“.

Sull’attacco: “Fantastici, centravanti con esperienza, fisico e carisma. Trascinano la squadra con una sola occhiata. Giroud si muove molto e in area è micidiale. Ibra non dobbiamo certo scoprirlo. L’unica perplessità riguarda le condizioni atletiche: se stanno bene, nessun problema. Ci si chiede se possono coesistere: i bravi giocatori possono sempre. Credo, però, che sia più logico pensare a un’alternanza, ci sono anche gli impegni di Champions“.

Sui miglioramenti da fare: “Dal punto di vista del gioco è già a un buon livello. A livello mentale, ci saranno più sollecitazioni perché c’è anche la Champions. Le partite europee sono snervanti, lo dico per esperienza. Pioli, che secondo me ha fatto un lavoro straordinario e dovrebbe essere maggiormente considerato dalla critica, avrà il compito di gestire le forze e pensare a un saggio turnover“.

Ancora sullo scudetto: “Ha la società, ha i dirigenti che aiutano tecnico e giocatori, ha un gruppo affidabile, ha un allenatore preparato che sta percorrendo una strada precisa. Certo, battaglierà con l’Inter e con la Juve, le altre due favorite, ma può giocarsela fino in fondo. E poi i rossoneri hanno qualcosa in più degli altri: da tanto tempo non vincono, vogliono stupire. Questo entusiasmo è benzina per colmare l’eventuale divario con gli avversari“.

E conclude: “Se il Milan dovesse vincere la Champions ci sarebbe da fare un monumento a tutti… Però dico che non ci si deve mai porre limiti. La Serie A, per quanto lunga e faticosa, è più adatta alle caratteristiche dei rossoneri che non hanno ancora l’esperienza internazionale per puntare al massimo obiettivo. Ma, a volte, ci sono annate che diventano magiche…“.

Hernan Crespo
Hernan Crespo – MilanPress, robe dell’altro diavolo

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