La sosta per le nazionali porta sempre almeno una notizia cattiva. Rispetto alla precedente, le due arrivate al Milan in questi giorni sono già un miglioramento sostanziale. Fode Ballo-Toure e Davide Calabria sono alle prese con due problemi muscolari che, probabilmente, non permetteranno ai due il rientro immediato con la maglia rossonera.
Per quel che riguarda il primo, il ct del Senegal è stato molto criptico nelle sue dichiarazioni, sottolineando come all’ex Monaco sia stato riscontrato un problema di natura muscolare. Il terzino destro rossonero, invece, sembra aver accusato uno stiramento muscolare. La situazione sugli esterni inizia a preoccupare Stefano Pioli che, nonostante il recupero di Florenzi, avrò a disposizione contro la Fiorentina i soli Kalulu e Theo Hernandez. Ci sarebbe, però, un altro giocatore di ruolo in quella zona di campo: il suo nome è Andrea Conti.
Conti a caccia di una chance
La scintilla tra il club rossonero e l’ex Atalanta non è mai scattata del tutto. I primi suoi anni sono stati caratterizzati due grandi infortuni: il primo è stato la rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro, il secondo una distorsione sempre al ginocchio sinistro. Due operazioni che gli hanno portato via tanto tempo e forse anche lo smalto che aveva fatto intravedere a Bergamo. 51 presenze in 5 stagioni (questa compresa) a Milano: troppo poco per ritrovare il Conti visto precedentemente.
Il suo contratto scadrà nel giugno del prossimo anno e il suo addio sembra sempre più imminente. Detto questo, però, la voglia di giocarsi le sue ultime chance da giocatore del Milan c’è e queste defezioni possono aprirgli un piccolo spiraglio. Piccolo perché i titolari saranno quasi sicuramente i due francesi e la prima riserva Florenzi, ma la speranza di trovare i primi minuti stagionali è viva. Una chance per dimostrare a sé stesso, al Milan e chissà al proprio club futuro di poter tornare ad essere, almeno in parte, quel giocatore ammirato 5 anni fa. Un addio dignitoso per un amore che non è mai sbocciato fino in fondo, anche a causa della dea bendata.