Tanti bomber, ancora pochi gol: il Milan si guarda attorno a caccia di un nuovo centravanti prolifico, ma in casa (e fuori) deve saper gestire al meglio certe situazioni. Da Olivier Giroud a Marco Nasti, passando per Lorenzo Colombo: tutti attaccanti di proprietà con un futuro ancora da decidere (per alcuni). Così come lo è quello di Marko Arnautovic in una domenica di addio al Dall’Ara. Sarà Milano la nuova metà? L’intreccio con Divock Origi che ora vuole restare e giocarsi le carte in rossonero anche l’anno prossimo.

La carne al fuoco è tanta, forse troppa, ma i numeri dicono che tutto ciò non basta: 38 gol in 5 tra tutte le competizioni. Per fare un confronto, Lautaro Martinez arriva a 28 in solitudine (e con Lukaku a mezzo servizio insieme fanno 42).

I baby bomber in prestito decisivi (o quasi): serve davvero un altro centravanti esperto?

La conformazione attuale dell’attacco rossonero è la seguente: Olivier Giroud (36 anni), Divock Origi (28 anni), Zlatan Ibrahimovic (41 anni). Di questi, l’unico sicuro di restare in estate è il francese, mentre lo svedese sembra arrivato al termine della sua esperienza con questa maglia ed il belga è in bilico tra la conferma e l’addio.

Nel frattempo la meglio gioventù cresce, tra difficoltà della nuova categoria e delle rispettive squadre in lotta salvezza. Lorenzo Colombo (classe 2002) e Marco Nasti (classe 2003) hanno contribuito (stanno tutt’oggi nel caso del secondo) a tenere accesa la speranza di mantenere Serie A e Serie B per Lecce e Cosenza. Il primo ha realizzato oggi il gol decisivo che ha salvato matematicamente i pugliesi, il quinto nella massima categoria dopo un periodo tutt’altro che positivo. Il secondo ha segnato la rete che ha portato avanti i calabresi nel doppio confronto playout contro il Brescia. Quali orizzonti per loro? Ed è proprio necessario puntare su un terzo attaccante esperto oltre Giroud e l’investimento sul nuovo titolare?

Il più pronto a compiere il salto definitivo in prima squadra è chiaramente il classe 2002, con l’esperienza della SPAL e del Lecce alle spalle. Una scelta, quella di tenerlo in rosa dopo il controriscatto attivato, che sarebbe utile per una questione puramente di liste (italiano e cresciuto nel settore giovanile), ma anche per la sua crescita personale dietro ad un totem come l’attuale numero 9 rossonero. Dall’altro lato il rischio è di bloccare questa crescita con il poco spazio a disposizione. Per il classe 2003, invece, si prospetta una nuova avventura, seguendo a grandi linee la parabola del collega e connazionale, magari in quel Genoa neopromosso e ambizioso.

Arnautovic è oggi l’idea numero uno per il terzo slot e oggi ha salutato il Dall’Ara con la sua esperienza a Bologna oramai ai titoli di coda. Quest’anno ha avuto a che fare con problemi fisici che ne hanno limitato l’utilizzo, oltre che ad un feeling con Thiago Motta mai veramente sbocciato. Usato sicuro, sì, ma a che costo? L’ingaggio è alto (3 milioni di euro) e il costo del cartellino implica una spesa non indifferente visto il ruolo che andrebbe a ricoprire in rosa. Che i segnali della gioventù siano buoni consiglieri alla dirigenza? L’estate si avvicina ed una cosa è certa: dovrà portare tanti gol da agosto a giugno della prossima stagione.