L’ex difensore di Milan e Inter Fulvio Collovati ha rilasciato un’intervista ai microfoni del Corriere della Sera nella quale ha parlato del momento delle due milanesi tra campo e scrivania. Ecco le sue parole riguardanti i rossoneri.
“Se non va la testa, non vanno le gambe. Il Milan deve recuperare fame e umiltà. L’anno scorso ha vinto perché tutti correvano, tutti difendevano, tutti attaccavano. Senza fuoriclasse, ma con un gruppo vero. Oggi molti sono seduti, il Mondiale si è fatto sentire, Giroud è stanco, come Hernandez. E Leao sbuffa. Il suo rinnovo? Farebbe bene a restare. Può e deve ancora crescere, meglio farlo dove sei al centro del progetto. Ma deve smettere di sbuffare. E tornare a sorridere“.
Su Zaniolo: “Sono sincero, sento parlare del suo talento da anni, ma io ancora non l’ho visto. Lo tiri fuori. Poi chissà, il Milan magari lo potrebbe anche valorizzare, è possibile. Però io avrei preso un centravanti giovane, secondo me la vera emergenza sta lì, per il futuro ma anche già per il presente. Rebic non è più lui, Origi è una delusione. E Ibrahimovic ormai mi sembra più un dirigente che un giocatore. I soldi, se li hai, li devi spendere per la punta“.
Sul mercato estivo considerato “deludente”: “De Ketelaere doveva fare la differenza, invece è molto acerbo. Ci sta aspettarlo, come con Tonali, però se l’obiettivo quest’anno era rivincere forse il Milan aveva bisogno di prendere giocatori più pronti, meno di prospettiva. Poi sta pesando moltissimo l’infortunio di Maignan: da solo l’anno scorso ha portato 7-8 punti. Il suo rientro è fondamentale“.
Su Pioli sotto processo: “Con lo scudetto ha dimostrato di essere un grande allenatore, ha avuto meriti enormi, ma forse dovrebbe tornare a essere un po’ più autoritario e un po’ meno accondiscendente in questa fase, dove troppi giocatori vanno per conto loro. Tatticamente, potrebbe giocare con un mediano in più. Ma la verità è che non ha tutta questa scelta…“.
Sulla corsa scudetto: “Il Napoli sta facendo una stagione super, merita questo scudetto anche per il gioco. Raggiungerlo è impossibile. A Salerno gli mancava Kvara e ha vinto lo stesso. Altro passo, altro ritmo. Realisticamente, Milan e Inter ora devono mettere la testa sul piazzamento Champions: oggi è il loro scudetto. Non centrare l’obiettivo sarebbe un fallimento clamoroso. Anche perché Lazio, Roma e Atalanta sono meno strutturate. Il quarto posto è un dovere, un obbligo“.