Nelle ultime sette partite di Serie A, il Milan ha registrato cinque clean sheet. Un dato che testimonia una maggiore solidità difensiva rispetto al passato. Questa nuova compattezza nel reparto arretrato rappresenta sicuramente un progresso per una squadra che, in alcune fasi della scorsa stagione e di quella attuale, aveva sofferto più volte.
Questa solidità sembra essere stata raggiunta a scapito della brillantezza offensiva (nonostante l’assenza di Pulisic). Le statistiche recenti evidenziano una squadra meno fluida e creativa in avanti, con difficoltà nel produrre occasioni nitide e nel finalizzare le azioni. Il dato sulle porte inviolate è senza dubbio positivo, ma lascia intravedere un possibile squilibrio nel gioco del Milan, che sembra aver sacrificato parte della sua identità offensiva per rinforzare la fase difensiva.
Una difesa più compatta, ma a che prezzo?
La crescita difensiva del Milan è frutto di diversi fattori. Innanzitutto, l’adozione di schemi più equilibrati da parte di Fonseca. Inoltre, l’inserimento della coppia Gabbia-Thiaw e il contributo costante di Maignan tra i pali hanno reso il reparto arretrato più sicuro.
Non si può ignorare, però, che un atteggiamento più prudente abbia influito sulla capacità di incidere in zona gol. Gli esterni alti, spesso impegnati nel ripiegamento, faticano a sostenere l’attacco con continuità, mentre il centrocampo, più focalizzato sulla protezione della difesa, sembra meno propositivo in fase di costruzione. L’unico che sembra non soffrire questo cambiamento è Reijnders, che fornisce il proprio apporto indipendentemente dal ruolo.
Quali soluzioni per l’attacco
I numeri parlano chiaro: il Milan segna meno rispetto alle aspettative. Alvaro Morata, seppur prezioso per il lavoro che svolge, non può essere l’unica fonte di gol. Rafael Leao, pur capace di spunti individuali di classe, appare dedito a compiti meno offensivi rispetto agli anni precedenti. Pulisic ha iniziato alla grande, mentre Chukwueze vive di momenti.
Fonseca si trova di fronte a un dilemma tattico non indifferente: mantenere la solidità acquisita o rischiare qualcosa in più per ritrovare un gioco offensivo più efficace.
Milan alla ricerca dell’equilibrio
Trovare un equilibrio tra solidità e creatività sarà fondamentale se il Milan vuole competere ai massimi livelli in Serie A e in Europa. I clean sheet sono un segnale importante, ma non possono diventare l’unico obiettivo.
Fonseca ha il compito di bilanciare questi due aspetti, sfruttando la profondità della rosa – aspettando il rientro degli infortunati – e adattando il suo gioco alle caratteristiche dei singoli. Se il Milan riuscirà a trovare questa sintesi, potrà diventare una squadra realmente competitiva e completa. Per ora, resta un lavoro in corso, con segnali incoraggianti, ma anche margini di miglioramento evidenti.
