L’edizione odierna della Gazzetta dello Sport dedica uno spazio all’intervista di un ex giocatore sia di Milan che di Celtic, Massimo Donati. È stato al Milan per una brevissima parentesi dall’estate 2001 all’estate 2002, per poi iniziare una lunga serie di prestiti fino alla cessione a titolo definitivo proprio al Celtic nel giugno 2007. Ecco le sue parole.
Su cosa gli piace del Milan senza Ibrahimovic: “La forza del gruppo. Senza lo svedese sono emerse le personalità individuali, da Hernandez a Calhanoglu, da Kessie a Bennacer, ma da tempo il Milan gioca bene di squadra e quando è così girano tutti alla grande. Mi sono piaciuti anche i giovani: Gabbia ha saputo sostituire Romagnoli, Colombo si è sbloccato contro il Bodoe. Hanno ragazzi forti e con fame, e quando è così viene tutto più semplice. Poi, quando c’è, Ibra è fondamentale: è raro vedere un 39enne con quella grinta e quella voglia di vincere. Con lui tutti danno il massimo, perché sa come motivare la squadra”.
Su Tonali: “Non deve demordere, anche se l’impatto è stato più duro del previsto. Quando arrivi in rossonero giochi uno sport diverso rispetto al semplice calcio. Sandro deve rimanere sempre sul pezzo, senza abbattersi, perché è forte e lo sanno tutti: adesso togliere il posto a Kessie o Bennacer è complicato, ma se avrà pazienza e riuscirà ad ambientarsi potrà solo far bene”.
Sul Celtic: “Vanno in sofferenza contro gli avversari che palleggiano bene, perché in campionato sono abituati a dominare il gioco. Il Milan lo sa fare e può farli soffrire così. Occhio però alla loro aggressività”.