Ennesimo stop del Milan in campionato che, dopo il pareggio di Cagliari, offre ancora una volta la possibilità alle dirette inseguitrici di allungare in classifica.
Ancora una volta, il match di ieri ha confermato quelle che sono le difficoltà difensive della squadra di Fonseca che da inizio anno, fatta eccezione in alcune partite, non è ancora riuscita a trovare un assetto difensivo stabile e credibile per affrontare in maniera ordinata gli avversari.
Nello specifico, come sottolineato dalla conferenza post-partita di un Fonseca parecchio nervoso, gli errori a Cagliari sono stati soprattutto dei singoli oltre che dell’intero sistema difensivo. In particolare, tra gli imputati per i numerosissimi gol subiti vi è certamente Theo Hernandez, calciatore straripante in fase offensiva ma che questa stagione sta mostrando delle lacune difensive che probabilmente non si erano mai viste fino ad ora.
Andando ad analizzare le varie reti subite dai rossoneri in questa prima parte di stagione, in gran parte delle situazioni emergono un mal posizionamento di Theo e una scarsa concentrazione del terzino francese.
Partendo dalla gara casalinga con il Torino, entrambe le marcature granata partono da un cross da sinistra che poi arriva a destra trovando l’uomo sempre libero di attaccare la porta o mettere i compagni in condizione di segnare. In queste due situazioni si vede sempre Theo Hernandez che non segue l’uomo rendendo la vita facile all’avversario.
Lo stesso copione, probabilmente ancor peggiore, si ripete a Parma. In occasione del primo gol di Mann si assiste ad un Theo Hernandez che effettua un ripiegamento difensivo davvero passivo che permette a Man di battere a rete solo davanti a Maignan. Situazione quasi identica nel caso della seconda rete: da un errore si Leao si sviluppa un contropiede letale degli emiliani che vanno in gol con Cancellieri. Ancora una volta la marcatura di Theo è passiva, se non del tutto inesistente in questo caso, e porta Cancellieri a trovarsi indisturbato a battere a rete per il 2-1.
Ancora una settimana dopo a Roma con la Lazio si ripetono gli stessi orrori delle due partite precedenti. Tanti cross dalla sinistra che trovano sempre in mezzo all’area un uomo indisturbato e facilitato nel battere a rete; sia chiaro, la complicità è anche dei centrali rossoneri, ma in tutte queste situazioni fa specie la passività del terzino francese nel non provare a infastidire l’avversario con la propria presenza o tramite alcune diagonali difensive. Le reti di Castellanos e Dia avvengono infatti nello stesso modo: pallone a sinistra, cross al centro e poi gol.
La storia si ripete anche in Champions, nello specifico nella gara vinta a San Siro con il Club Brugge. Nella rete del pareggio degli ospiti si nota per l’ennesima volta un Theo completamente scollegato dal resto dei compagni e passivo nella marcatura del suo avversario, elemento che rende la vita più semplice agli avversari nel trovare più spazio per battere a rete.
Nonostante l’ottima parentesi di Madrid in cui si è assistito ad un ottimo Theo, soprattutto in fase di marcatura, riecco le stessi situazioni analizzate in precedenza anche a Cagliari. Nel caso del primo gol dei sardi è evidente il suo mal posizionamento che, se pur ingannato da un colpo di testa a centro area che prolunga il pallone, ancora una volta si perde l’avversario lasciandogli la libertà di battere più facilmente a rete.
Stesso errore in fotocopia lo si osserva nel gol annullato allo scadere del primo tempo al Cagliari: traversone dalla sinistra, pallone a destra e tantissima libertà di battere a rete indisturbati. Mettendo il dito nella piaga, probabilmente anche il gol del definitivo 3-3 dei padroni di casa vede tante responsabilità di Theo, anche se in questo caso si è trattato più di un errore collettivo della fase difensiva unito ad una prodezza di Zappa.
E’ decisamente evidente come, oltre ai tanti problemi del Milan che esistono sulla fascia destra, da anni il punto debole della squadra sia la non capacità di leggere con attenzione i cross che spiovono in mezzo all’area. In tal senso si sta sviluppando un problema “Theo Hernandez”. Troppe volte in questa stagione si sta dimostrando un calciatore distratto in fase difensiva con lacune evidenti in fase di marcatura, elemento su cui nelle passate stagioni sembrava essere cresciuto notevolmente.
Se il problema sia mentale, relativo ad una scarsa condizione fisica o un connubio dei due non è dato sapersi, ma per svoltare una stagione al momento caratterizzata da continui errori difensivi serve una svolta da parte del calciatore, oltre che dei compagni., poiché ogni errore difensivo sta diventando un colpo al cuore per i tifosi del Milan e per le ambizioni di una squadra che non ha ancora trovato la sua vera identità.