L’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport ha realizzato un’analisi sui sistemi di gioco che vedremo il prossimo anno in Serie A, ora che tutte le panchine del massimo campionato sono state occupate. Curioso il fatto che il modulo adottato dai Campioni d’Italia del Milan, il 4-2-3-1, sia utilizzato solo da altre due squadre, il Napoli di Luciano Spalletti e il Sassuolo di Alessio Dionisi.
Secondo la Rosea, la squadra di Pioli ha insegnato come a contare non sia il modulo ma la sua interpretazione: mobilità, dinamismo, trasformismo sono e saranno le chiavi del campionato, perché lo sono del football moderno. Il Diavolo parte con il 4-2-3-1 ma si dispone in campo a seconda della strategia, magari con costruzione a 3 e attacco a 5, può attaccare in modo diretto sulla profondità o palleggiare per arrivare all’area avversaria. Come dicevamo, hanno lo stesso impianto di partenza del Milan anche Napoli e Sassuolo. Spalletti e Dionisi, come Pioli, inseguono un calcio di dominio e di pericolosità offensiva: spicca anche qui l’utilizzo di ali brave nell’uno contro uno e il contributo dei terzini che salgono per dare spinta e ampiezza, aiutati dalla copertura dei due mediani. Si tratterà comunque di squadre che vorranno proporre calcio e gol, con occupazione della metà campo avversaria per il possesso e per la riaggressione immediata, concetti che sembrano ormai finalmente entrati nel vocabolario della Serie A.
![Napoli-Milan: Sandro Tonali, Rafael Leao e Piotr Zielinski (Photo Credit: Agenzia Fotogramma)](https://www.milanpress.it/wp-content/uploads/2022/03/Tonali-Leao-Zielinski-Fabian-Ruiz-Napoli-MilanPress-300x192.jpg)