L’ex centrocampista di Milan e Parma Jesper Blomqvist ha rilasciato un’intervista ai microfoni dell’edizione odierna di Tuttosport: “I rossoneri sono partiti forte. Adesso, forse, accusano un po’ di fatica. In ogni caso, anche se è dura, possono competere tranquillamente per approdare in Champions League. Contro il Manchester United sono stati sfortunati, avrebbero potuto passare il turno. Spero che il Parma si salvi e possa costruire un team vincente, come quello degli Anni ’90”.

Sul giocatore del Milan che più lo ha colpito: “Kessie mi ha impressionato davvero tanto. È bravo con la palla ed è forte fisicamente. È un vero centrocampista, fa giocare bene tutta la squadra”.

Sul paragone tra Donnarumma e Buffon: “Credo ci possa stare, Donnarumma ricorda Gigi. Una squadra forte inizia da un portiere di livello. E Donnarumma lo è. Sarebbe un gran rischio lasciarlo andare e puntare su un altro. Il portiere classe ’99 è una sicurezza e potrà continuare a esserlo per tanti anni. Bisogna rinnovargli il contratto”.

Su Ibrahimovic: “Zlatan non potrà giocare tutte le partite e correre come i giovani, ma segna quasi sempre. È fantastico ed è determinante per il Milan, è un professionista esemplare. Spero possa arrivare all’Europeo. Credo che l’infortunio di qualche anno fa gli sia paradossalmente servito per capire quanto ami il calcio”.

Su Paolo Maldini: “Quando arrivai a Milanello, mi fece un’impressione positiva. Era uno dei pochi italiani che parlavano inglese e mi aveva aiutato. Ha il calcio nel sangue, per me può ripetere quella straordinaria carriera da calciatore nelle vesti di dirigente. In ogni caso, non dipende solo da lui, ma dai mezzi economici che gli verranno messi a disposizione. Sa perfettamente come comportarsi sul campo e anche fuori, ha tutte le qualità per raggiungere un livello alto”.

Sulla Champions League: “Qualificarsi è fondamentale sia per il ritorno economico sia per il prestigio della società. Se disputi la competizione più importante a livello di club in Europa, è più facile acquistare i giocatori. Per quelli attuali, poi, l’approdo in Champions League può solo fare bene. Si matura solo partecipando a tale torneo e si capisce dove si deve migliorare per fissare tutti gli obiettivi”.

Sul suo approdo al Milan: “Ricordo la prima conferenza stampa, il giorno della presentazione e gli allenamenti. Era un sogno, non potevo credere di aver firmato per quel Milan, in cui militavano così tanti campioni. In precedenza, li avevo visti solo in televisione. Poi mi sono trovato a giocare con gente come Weah, un fenomeno, e Savicevic, uno dei miei idoli. Mi sembrava di essere in una serie tv. Sacchi, dopo 10 giorni dal mio arrivo, mi fece esordire e io giocai molto bene, tanto che Berlusconi disse che si trattò di uno dei migliori debutti che aveva visto a San Siro. A livello d risultati, fu uno dei peggiori Milan di quelle stagioni. Non c’era una bella atmosfera, io faticai ad inserirmi. Sacchi era un fantastico allenatore, mi buttava sempre dentro, ma forse non ero pronto, nonostante mi impegnassi e corressi parecchio”.