Ci avevano visto lungo, ancora? La domanda sorge spontanea ed è diretta ai dirigenti rossoneri. La scelta di non fare follie per Franck Kessie ha portato il club a puntare forte su Ismael Bennacer e Sandro Tonali, ancor più di quanto si faceva prima. Va bene il rientro di Tommaso Pobega dal prestito, va bene l’arrivo di Aster Vranckx, ma la casella lasciata libera dall’ivoriano non è stata occupata da un uomo nello specifico, bensì da due.
La Gazzetta dello Sport odierna evidenzia la grandezza di questa coppia: Sacchi aveva Rijkaard e Ancelotti, Capello aveva Desailly e Albertini, Zaccheroni aveva Albertini e Ambrosini, Ancelotti aveva Pirlo e Gattuso, Pioli ha Bennacer e Tonali. I due non sono ancora ai livelli dei mostri sacri sopracitati, ma sono sulla buona strada e lo dimostrano i dati riportati dalla Rosea. L’algerino è il secondo per palloni recuperati in Champions League, dietro solo a Schlager del Lipsia (Opta), mentre l’italiano è sesto per occasioni create. Insieme sono quarti nella speciale classifica di Wallabies, redatta in base all’intelligenza artificiale: davanti a loro solamente Partey-Xhaka dell’Arsenal, Hojbjerg-Bentancur del Tottenham e Koopmeiners-De Roon dell’Atalanta.
Il segreto è anche la gestione che ne fa Pioli: a Verona ha riposato il primo (entrato poi a cambiare la partita), contro il Monza il secondo. La logica vorrebbe di nuovo il numero 4 a riposo a Torino, con Pobega accanto al numero 8: tutto ancora da vedere. La certezza, a meno di forfait dell’ultimo minuto, è vederli in campo insieme mercoledì prossimo a San Siro contro il Salisburgo. Una partita decisiva, un ulteriore step di crescita per dimostrare che sono diventati veramente grandi anche a livello europeo.