Il mese di aprile sarà decisivo, questa volta davvero, per il Milan di Stefano Pioli. Non si scherza più: la metà delle 8 partite di campionato e il ritorno della semifinale di Coppa Italia verranno disputate nel penultimo mese della stagione. Bologna, Torino, Genoa, Inter (Coppa) e Lazio: 5 gare per dimostrare di meritarsi lo scudetto e, magari, una finale a discapito dei cugini.
Una vittoria che sarebbe propedeutica per la Serie A: un altro contraccolpo psicologico dopo il derby di febbraio sarebbe quasi letale. Ma prima di pensare a quel match, il focus sarà sul trittico iniziale, sulla carta semplice, ma dannatamente complicato, visti anche i precedenti in aprile.
Milan, calendario infelice
Bologna, Torino, Genoa: la carta mente. Chiunque parla di tre sfide abbordabili prima di un rush finale complicato (Lazio, Fiorentina, Hellas Verona, Atalanta e Sassuolo), ma in realtà è tutto il contrario. Il Milan ha abituato a faticare con le “piccole” e volare con le grandi, ma in questo caso c’è di più: è tutta un questione di motivazioni.
I felsinei lotteranno per Mihajlovic e arriveranno a San Siro con tanta voglia di dimostrare, non certo di sfigurare agli occhi del loro allenatore, impegnato in una lotta ben più grande.
Poi ci sono i granata, delusi ancora da quella vittoria tolta negli ultimi minuti dall’Inter. Contro le grandi la squadra di Juric ha sempre dimostrato di essere all’altezza, ma è sempre mancato l’episodio, come all’andata contro i rossoneri. Prima o poi arriverà il momento: all’Olimpico, in casa, ci sarà un ambiente carico, a prescindere dalla classifica.
Infine i rossoblù di Genova, rivitalizzati totalmente dalla cura Blessin. Il tecnico è riuscito a calarsi perfettamente nella parte, portando positività a tutto l’ambiente genoano, nonostante la situazione di classifica. Dal suo arrivo non hai mai perso: basta come biglietto da visita?
Aprile, mese infelice
Lo scorso anno, il Milan di Pioli ha portato a casa 7 punti sui 15 a disposizione, mentre hanno fatto ancora peggio Gattuso (2019) e Mihajlovic (2015), con soli 5 punti su 15. Il quarto mese dell’anno non sorride spesso ai colori rossoneri.
Dovrà farlo quest’anno se vorranno credere ancora nel sogno scudetto, perché di questo si tratta a differenza di altri. Il percorso del club non implica una vittoria ora, ma se dovesse arrivare, visti anche i paletti economici imposti e i conseguenti sacrifici, sarebbe un’Impresa, con la I maiuscola. Così dev’essere affrontato il finale di stagione: leggerezza e responsabilità.