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Albertini: “Milan, non vedo nomi italiani per la panchina: sarei felice di De Zerbi. Sì, venderei un big. E sul derby…”

Demetrio Albertini ha rilasciato un’intervista ai microfoni della Gazzetta dello Sport per parlare della situazione attuale del Milan tra presente e futuro. Ecco le sue dichiarazioni.

Su Lopetegui e gli altri candidati: “È un allenatore che ha esperienza, che ha vinto un trofeo a livello internazionale e che incarna i principi della filosofia spagnola. Ovvero gioco offensivo, valorizzazione del talento, ricerca del risultato attraverso lo spettacolo. Mi pare che il progetto del Milan vada in questa direzione: da questo punto di vista troverei coerente la scelta di affidarsi a Lopetegui. Gallardo a Galtier? Profili interessanti anche questi. Anche se non vedo nomi italiani, e mi dispiace: da presidente del Settore tecnico della Figc e da ex calciatore, posso affermare che ci sono eccellenze anche nel nostro Paese. Penso ad esempio a De Zerbi: sarei felicissimo di vederlo sulla panchina del Milan, ha le carte in regola per fare un ottimo lavoro“.

Sulla stagione del Milan: “Da dirigente darei un 6: la squadra è seconda e la qualificazione in Champions è al sicuro da parecchio tempo. Da tifoso sono molto deluso: il Milan è finito troppo presto fuori dai giochi, in tutte le competizioni. E l’atteggiamento dei giocatori nella doppia sfida di Europa League con la Roma mi ha lasciato perplesso: siamo nell’era della comunicazione, un calciatore comunica anche con il modo di stare in campo e tanti giocatori del Milan, contro la Roma, hanno dato l’impressione di approcciare la partita in maniera superficiale, quasi presuntuosa“.

Su Theo Hernandez, Maignan e Leao: “Ne venderei uno, sì. Quello che ha fatto il Milan la scorsa estate con Tonali è una mossa corretta, soprattutto per un club che vuole rinforzarsi tenendo i conti in ordine. Quanto al big da cedere, sceglierei in base a due criteri: per prima cosa parlerei con i giocatori per capire chi vuole davvero restare, chi è pronto a sposare il nuovo progetto tecnico. E poi peserei il carisma dei tre dentro lo spogliatoio. Il primo principio prevale sul secondo: cosa te ne fai di un leader che non crede nel progetto?“.

Albertini conclude: “Questo derby va vinto, per un tifoso milanista vero sarebbe inaccettabile vedere l’Inter festeggiare lo scudetto proprio domani. È un concetto che dovrebbe essere chiaro anche ai giocatori, che invece pareggiando con il Sassuolo hanno perso un’occasione e si sono cacciati in questa situazione…“.

Demetrio Albertini - MilanPress, robe dell’altro diavolo
Demetrio Albertini – MilanPress, robe dell’altro diavolo

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