Dal 2019, anno in cui è entrato in vigore il decreto crescita, il Milan ha fatto 26 dei 32 acquisti con cartellino pagato dall’estero. Una scelta economicamente vantaggiosa per il già citato Decreto Crescita, ma che sta, secondo l’edizione odierna di Tuttosport, indebolendo il calcio italiano.
In primis, per il quotidiano torinese che ha preso i rossoneri come esempio, c’è un problema minutaggio: in Serie A infatti quasi il 70% dei minuti giocabili viene affidato a giocatori non convocabili dalla nazionale italiana, seconda percentuale più alta in Europa dietro la Premier League.
Campionato inglese in cui però le big, a differenza di quasi tutte quelle italiane, spendono cifre altissime per giocatori delle medio-piccole, creando un flusso di soldi che permette anche a chi guadagna meno di investire in ragazzi delle squadre provinciali e dando quindi la possibilità di trovare più giovani di talento utili per la nazionale.
A poco sta servendo l’obbligo degli 8 giocatori provenienti dai vivai italiani (4 del proprio, 4 di altre squadre) da inserire nelle liste, dato che tra i rossoneri, per esempio, l’unico italiano certo di un posto da titolare è Davide Calabria.