Al netto degli sbandamenti con le così definite piccole, questa squadra ha saputo dimostrare ancora una volta di essere capace di qualsiasi cosa. Tra derby di Coppa Italia e scontro diretto al Maradona in campionato, il Milan ha concesso agli avversari un totale di 4 tiri nello specchio della porta, alle due competitor considerate da molti addetti, più attrezzate e più accreditate. Una solidità mentale costante nei big match invidiabile, che purtroppo talvolta non si manifesta nelle gare più a portata.
Nel complesso il momento indica che il Diavolo, ad eccezione della sfida contro la Lazio nella coppa nazionale, ha qualche difficoltà a creare e concretizzare. Lo sviluppo della manovra contro avversari meno quotati, non è fluido e il recupero palla alto riesce di rado. Contro le grandi, quando i ritmi sono più elevati, sembra torni quella brillantezza che talvolta pare sopita.
Oltre le occasioni però, serve qualcuno che chiuda questo benedetto cerchio buttandola dentro e negli scontri diretti c’è un giocatore che sta oggettivamente marcando la differenza ed è Giroud. Dopo la doppietta contro l’Inter a febbraio, è arrivata anche la rete col Napoli di ieri sera; 3 gol, 6 punti. Olivier ha aspettato la sfida giusta per la sua prima segnatura rossonera lontana da San Siro.
Guardando alla sua annata ad oggi, troviamo che a livello nazionale, è partito 18 volte titolare, partecipando attivamente a 14 reti, 11 proprie e 3 assistenze. Cifre molto importanti, che fanno sorridere se si pensa allo scetticismo con cui è stato accolto il francese. Certo a livello fisico non è stato fortunato tra Covid, problemi alla schiena e guai muscolari. Ma al suo profilo non si chiedeva altro se non gol pesanti, perchè questo dice la sua carriera e questo il Milan sta ricevendo. Con buona pace dei detrattori e scaramantici della 9.