Intervenuto ai microfoni della Uefa, Junior Messias ha raccontato alcuni retroscena sulla sua vita prima di essere entrato nel giro dei livelli massimi del calcio, citando il mondo del futsal in particolare. Di seguito le sue dichiarazioni:
“Praticamente giocavamo ogni fine settimana. Trovare poche persone è più facile che trovarne 10 o 15. Le partite finivano dopo cinque minuti o quando una squadra aveva due gol di vantaggio, ma potevano essere molto combattute: la mia città aveva solo 5000 abitanti, quindi ci conoscevamo tutti e cercavamo di divertirci un po’“.
“La particolarità del futsal è che ha un ritmo veloce. Per questo è nata la regola dei cinque minuti o dei due gol di vantaggio. Le squadre si alternavano velocemente e permettevano a tutti di divertirsi”.
“Non ho mai giocato per un club in Brasile e non sono cresciuto in un vivaio, quindi sono venuto in Europa per provare a costruirmi una carriera. Quando sono arrivato ho provato a farmi i documenti, ma non ci sono riuscito. Da quel momento il calcio è diventato un sogno impossibile, stavo per mollare“.
“Mi davano 20 centesimi per ogni mattone che pulivo. Le mani e i piedi erano congelati e la pioggia cadeva a dirotto, ma dovevo lavorare per pagare l’affitto e mangiare. La schiena ha iniziato a farmi male perché non è facile salire al decimo piano portando un frigorifero da 150 kg. Forse un giorno scriverò un film o una serie sulla mia vita, oppure un libro“.
