Meite è stato quell’agognato acquisto a centrocampo che era evidente fosse necessario per dare sostanza e muscoli al reparto. Non ci aspettava che potesse essere titolare, ma un buon rincalzo del trattore Kessie, che però non sembra proprio dare segni di cedimento. Eppure, l’ex Toro dal suo arrivo è già stato schierato tre volte nell’11 titolare, ma fino a domenica contro il Crotone senza mai convincere, anzi. Contro i calabresi è arrivata una prestazione solida, quello che ci si aspettava, e che il francese deve garantire fino a fine anno se si vuole guadagnare la permanenza in rossonero.

Pioli ha sempre più scelta

Il centrocampo insieme ai difensori centrali è stata la zona di campo più falcidiata dalle assenze. Ora con il ritorno di Bennacer e recupero di Tonali, Pioli avrà diverse soluzioni da adottare. Potrà decidere se schierare un centrocampo più muscolare e fisico o se più tecnico e improntato al gioco in verticale. La prestazione di Meite contro il Crotone è stata confortante in questo senso, ora Pioli può contare su di lui. Una partita, quella del francese, molto attenta e fisica. Anche i tempi della pressione sono molto migliorati, segno che c’era bisogno di un naturale periodo di ambientamento per adattarsi al modo di giocare del Milan. Emblematico è il gol del 4-0 nato da una palla recuperata in pressione alta dal francese. Ci voleva proprio per Meite, visto che le precedenti prestazioni hanno lasciato molto a desiderare, anche per colpe non sue. Contro l’Atalanta è stato schierato in un ruolo inedito da trequartista, scelta che non ha pagato. Contro l’Inter la punizione con cui Eriksen elimina i rossoneri in Coppa Italia, nasce da un suo fallo molto ingenuo. Certo sarebbe sbagliato paragonare le due avversarie nerazzurre al Crotone, sia in un senso che nell’altro, quindi Meite non era una pippa prima e non è un fenomeno adesso. Ma visti i tanti impegni che arriveranno dopo lo Spezia, per Pioli è importante sapere di poter contare su tutti. Proprio come detto prima, avere più soluzione vuol dire poter scegliere che tipo di centrocampo schierare. In questo senso l’eventuale “ascesa” di Meite deve essere un monito per Sandro Tonali, che non ha la qualità di Bennacer ma neanche la fisicità di Meite. Il numero 8 rischia di rimanere tagliato fuori dalle scelte e doversi addirittura sudare un posto da prima alternativa, quando le aspettative di inizio stagione erano ben altre. Compito di Pioli non buttar via un progetto di grande giocatore quale è il classe 2000. L’infermeria finalmente si svuota, a Pioli l’arduo compito di saper gestire tutti al meglio.