HomeIn evidenzaPerché la mediana potrebbe (ri)passare da Bakayoko

Perché la mediana potrebbe (ri)passare da Bakayoko

Sarà senz’altro il centrocampo il reparto che necessiterà maggiori puntellamenti da parte della dirigenza milanista. Con gli addii di Biglia e Bonaventura, con un volenteroso Paquetà a caccia ancora di un’identità e Kessie alle prese con i soliti alti e bassi, il mercato guarderà soprattutto alla mediana. Uno dei nomi che riecheggia con più forza è quello di Tiemoué Bakayoko, che col Milan non ha mai esaurito il suo personale feeling.

L’identikit risponde senz’altro ai profili che piacciono a Ivan Gazidis: giovane, con una certa esperienza già accumulata a livello europeo tra Chelsea e Monaco. Se la gestione tecnica sarà affidata a Ralf Rangnick, sicuramente il centrocampista francese rientra nel novero di quei giocatori sui quali può partire un nuovo progetto. Resta, inoltre, il vantaggio per Bakayoko di conoscere alla perfezione l’ambiente e di essersi già calato con buoni risultati nella Serie A.

Resta il nodo economico, non di facile soluzione. La proprietà del cartellino è del Chelsea, che, di fatto, non ha mai puntato con convinzione sul francese nel giro di tre gestioni (Conte, Sarri e Lampard). Al di là delle idee di un ipotetico nuovo allenatore dei londinesi, Bakayoko è valutato 35 milioni di euro e tornerà alla base a breve dopo il prestito al Monaco, squadra che lo lanciò nel grande calcio europeo. Con i monegaschi, prima che la stagione si interrompesse, aveva collezionato 23 presenze tra Ligue 1 e Coppa di Francia: una buona annata, nel complesso, che gli era valsa anche l’interesse del PSG ma non come prima scelta.

Cosa succederà? Il Monaco ha solo un diritto di riscatto da poter esercitare, ma andrebbe trovato un accordo con il Chelsea sul cartellino e col giocatore sull’ingaggio. Proprio su quest’ultimo punto il Milan potrebbe giocarsi il jolly, facendo leva sulla volontà del giocatore che pare più propenso a tornare in Italia piuttosto che tornare in Premier League da gregario o rimanere inchiodato a Montecarlo per una ulteriore stagione. Senza dimenticare che a 25 anni, con una Nazionale accarezzata e poi persa, la continuità sarà il primo criterio di scelta per il ragazzo.

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