L’ex neroazzurro Marco Materazzi ha rilasciato una lunga intervista a La Gazzetta dello Sport per parlare di derby tra quelli passati e quello di oggi. Di seguito le parole di Materazzi.
Su cosa gli manca del derby
“La passeggiata in divisa sul campo di San Siro. Io che osservo ogni angolo dello stadio con le mani in tasca, poi vado sotto la curva del Milan e mi metto a braccia conserte mentre i tifosi avversari me ne dicono di tutti i colori. Sì, dei derby mi mancano anche loro”.
Su che aria tira nell’Inter
“L’aria della capolista, che sa di essere più forte del Milan. E non è poco, anzi: il Milan sta bene, ha grandi individualità, un grande centrocampo e un allenatore che sa dove mettere le mani. Allegri magari non offre spettacolo, ma sa sempre quello che fa”.
Se l’Inter è quindi favorita
In partite così il campo può sempre dire altro. Prendete l’anno scorso: non ne abbiamo vinto uno. E il 2-3 di Supercoppa è la foto dell’ultima stagione: abbiamo perso trofei che erano già in tasca, penso anche allo scudetto ovviamente”.
Su chi deve concentrarsi l’Inter
“Pulisic. Movimenti, imprevedibilità, freddezza: una bella grana. E Modric, un campione vero. Con lui il Milan ha messo nel motore una qualità che non tutte le squadre possono vantare. Mi aspettavo che avrebbe giocato così tanto anche a 40 anni, lo dice la
sua storia: pochissimi infortuni. Loro invece stiano attenti a Calha, non solo perché è la sua partita, ma perché il nuovo modo di giocare dell’Inter lo esalta: più verticalità, più libertà per il tiro da fuori…”.
Sulla formazione neroazzurra
“Acerbi ha sulle spalle tanti derby, ci sta. Anche se il Milan senza “9” veri può creargli problemi. Su Bisseck ho sempre pensato che fosse più un centrale, per caratteristiche fisiche e tecniche: serviva coraggio da parte dell’allenatore e Chivu lo ha avuto. Adesso il centrale del futuro l’Inter ce l’ha in casa. Thu-La in attacco? Non me ne vogliano Pio e Bonny che stanno facendo benissimo, ma lunga vita a Lautaro e Thuram, due garanzie. Marcus, poi, migliora la squadra: con lui la profondità aumenta a livello esponenziale”.
Sulla trama ideale
“Un 3-1 in rimonta, con gol di Barella e Dimarco. Non mancherebbe niente: colpi di scena, azione e lieto fine”.


