HomeNewsMassaro: "Il Milan mi diverte, la squadra è cresciuta in autostima"

Massaro: “Il Milan mi diverte, la squadra è cresciuta in autostima”

Daniele Massaro, ex attaccante del Milan e attuale brand ambassador del club di Via Aldo Rossi, ha parlato dell’attuale situazione rossonera nel corso dell’intervista rilasciata all’edizione odierna del Corriere dello Sport: “Il Milan mi diverte. C’è uno spirito di gruppo che prima non c’era. Guardo spesso le partite con Franco Baresi e insieme siamo arrivati alla conclusione che, tra le big del campionato, il Milan è l’unica che gioca da squadra. Anche se le altre, sulla carta, hanno una rosa più forte, i rossoneri hanno il collettivo che fa la differenza. In merito, un esempio è la gara contro la Sampdoria. Soffrendo, i rossoneri hanno portato a casa un successo importante. C’è unione tra i giocatori, ma anche all’interno della società, per arrivare ad ottimi risultati. Mi piace perché c’è uno spirito di squadra che non c’era in passato”.

Sulla crescita della squadra: “Molti giocatori hanno preso autostima ed è stato bravo Stefano Pioli a gestire il gruppo e a rimotivare alcuni elementi che si erano adagiati. È bello vedere un compagno che va a raddoppiare, a fare una corsa in più per aiutare l’altro. In campo risalta questo spirito, ma non bisogna essere presuntuosi. Bisogna evitare atteggiamenti sbagliati, come visto in Europa League. Molti hanno capito cosa vuol dire indossare la maglia del Milan”.

Su Pioli: “Stefano è arrivato in un momento delicato ed è stato bravo a concludere una stagione non facile e a iniziarne un’altra altrettanto difficile. Nessuno gli ha chiesto di fare miracoli, ma l’obiettivo è tornare in Champions League e lui, con il lavoro, ci sta riuscendo. Pioli è stato bravissimo a lavorare sulla psicologia di alcuni giocatori che si erano un po’ persi. Davide Calabria, Hakan Çalhanoğlu e Franck Kessié sono completamente diversi. Questa è la mentalità da Milan”.

Sull’obiettivo scudetto: “Io ci credo. Quando giocavo, l’obiettivo era vincere tutto. Sentendo parlare qualche opinionista, il Milan rallenterà. Intanto, però, è lì e ha le potenzialità per arrivare alla fine mettendo in difficoltà squadre che hanno speso il doppio”.

Sui giovani: “È la squadra più giovane del campionato. A Genova erano in campo Gigio Donnarumma, Calabria e Matteo Gabbia, in panchina Lorenzo Colombo e Daniel Maldini. È da tanto che il Milan lavora sul settore giovanile. Sta investendo tanto sui giovani e sta raccogliendo i frutti”.

Su Elliott: “Il fondo ha preso dei manager importanti per riportare il club in alto e secondo me non è solo una questione di business. Si sta innamorando del Milan e farà di tutto per riportare la squadra al top”.

Su Ibrahimovic: “È stato fondamentale, ha aiutato lo spogliatoio e la società a far integrare i compagni, facendo capire loro la mentalità vincente del Milan. Inoltre, sta facendo cose eccezionali come atleta. Anche io a Firenze quando avevo 20 anni avrei fatto di tutto per Giancarlo Antognoni e Ciccio Graziani. Mi sarei sacrificato per loro. C’è grande rispetto nei confronti di Zlatan”.

Su Tonali: “Non è facile entrare in una grande squadra ed avvertire la responsabilità. Tutti si aspettavano tanto da lui e all’inizio l’ho visto un po’ in difficoltà, ma è un ragazzo che ha carattere. Mi piace il suo atteggiamento in campo, quando sbaglia cerca di recuperare, e, in queste ultime partite, è cresciuto. Pure la squadra si affida di più a lui. Rispetto alla maglia che indossava prima, ora è un’altra cosa, ma ha ampi margini di miglioramento. Gioca in una squadra in cui il tasso tecnico è alto e lo possono aiutare. Io mi allenavo accanto a Marco van Basten e ogni giorno cercavo di carpire i suoi segreti per migliorare”.

Sul fatto che il Milan sia tornato: “I risultati dicono questo. Lo sport è imparziale. Se sei più bravo e giochi meglio, è giusto che tu vinca. Il problema è continuare. Il Milan non si deve accontentare di essere primo a +5 sull’Inter. Nessuno regala niente, bisogna continuare a lavorare perché gli altri si alleneranno di più per raggiungere i rossoneri primi in classifica. Quindi, bisogna fare di più per stare davanti: il segreto è questo”.






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