Paolo Maldini ha parlato ai microfoni di Milan TV sul derby di Milano in occasione del servizio “On The Pitch“. Ecco le parole della leggenda rossonera:
Sul record di presenze nel derby: “Beh… è bello, piacevole. Naturalmente avendo giocato più partite di tutti nel Milan è anche normale, avrei dovuto saltare molte partite da infortunato per non avere questo record“.
Sulla carica emotiva della partita: “Un derby, oppure Milan-Juventus o Milan-Napoli ai tempi, potevano darti una carica diversa. Questa carica emotiva soprattutto nei primi anni mi ha limitato, i primi 2-3 derby non li ho giocati ad alto livello. Una volta abituatomi a quel tipo di stress era la partita che aspettavo di più, perché comunque alla fine viviamo per quelle emozioni“.
Sul gol nel derby del 1994: “Volevo tirare, ma non pensavo di metterla nell’angolino. Era una palla difficile, credo di Donadoni. Ero al limite dell’area, da lì avevo poche cose da fare. A volte qualcosa di più istintivo può sorprendere anche il portiere e così è successo“.
Sul suo ruolo naturale: “Essendo difensore non sono mai stato attratto dal dovere per forza fare gol. Certo, forse è la sensazione più bella dopo quella di vincere un titolo, ma non è mai stata una fissazione per me. Io ho sempre cercato di intendere il mio ruolo come quello di difensore“.
Sul derby vinto 0-6: “Per noi è importante, per loro no. Giocavamo fuori casa, tra l’altro. Il primo tempo è stato molto più equilibrato di quello che ha detto il risultato alla fine. Abbiamo trovato le chiavi giuste per fare male ad una squadra che effettivamente era in difficoltà“.
Sulle semifinali di Champions League: “Si sono svolte nell’arco di 6 giorni molto intensi. C’era una sorta di elettricità, non solo attorno alle due squadre ma anche in tutta la città. La sensazione di paura, che fa parte del mondo dello sport, e quella sensazione di eccitazione devo dire che sono pareggiati solamente dalle finali di Champions League“.