La società Milan non si era ancora pronunciata sul mancato rinnovo di Gianluigi Donnarumma. L’arrivo di Maignan parlava già da sé ma dichiarazioni o comunicati ufficiali di separazione neanche l’ombra. Fino a ieri quando Paolo Maldini, ospite speciale sul canale Twitch del Milan, ha dovuto inevitabilmente rispondere sulla questione. Da sottolineare, prima di analizzare l’importanza delle dichiarazioni, come l’ex storico capitano del Milan abbia sfruttato al meglio una piattaforma giovane con Twitch per veicolare un messaggio importante, con la sincerità che lo ha contraddistinto nei suoi tanti anni di carriera.

Classe ed eleganza a spegnere ogni polemica

Maldini aveva tante opzioni: non commentare la vicenda o scagliarsi contro il giocatore e l’allenatore per avere i tifosi dalla sua parte. Non ha scelto nessuna delle due, ha scelto la terza, quella della diplomazia e della signorilità. Cercare di far comprendere ai tifosi come i giocatori prima di tutto sia professionisti che pensano alla propria carriera è ammirevole e segno di grande lucidità nell’analizzare la vicenda. E siamo sicuri che queste parole, come i ringraziamenti per gli anni al Milan, non sia parole di facciata ma il reale pensiero del responsabile dell’area tecnica rossonera. Sarebbe stato facile scaricare tutte le responsabilità sul giocatore e sul suo procuratore che hanno creato un enorme danno economico alla società. Ma a Maldini non è mai interessato il parere delle persone o cercare di portarle dalla sua parte se non con gesti e parole che lo rappresentassero. Questo non si insegna ad un dirigente, e Paolo ha imparato tanto in questi anni. Da stagista al fianco di Leonardo fino al ruolo di primo piano che ora ricopre ne è stata fatta di strada e ora è lui, come è giusto che sia, il volto del Milan. La signorilità con cui ha chiuso la vicenda Donnarumma potrebbe aver cambiato il rapporto che hanno le società con i procuratori. Niente lotte o battaglie, si tratta di professionisti che possono o non possono accettare delle offerte. Il calcio ormai è un business e che piaccia o no fare affari con Raiola in futuro potrebbe giovare al Milan. Un dirigente non può ragionare da tifoso ma deve pensare al bene dell’azienda e della squadra che rappresenta. E chi più di Paolo Maldini ha a cuore le sorti del Milan? Nessuno. I procuratori e gli addetti ai lavori sono avvisati, troveranno di fronte un dirigente consapevole di come giri il mondo del calcio attuale ma che mai scenderà a patti o si farà ricattare per andare contro, oltre che ai suoi principi, alle direttive societarie. Una chiarezza ed una trasparenza rare, ecco perchè le parole di Maldini possono segnare una svolta nei rapporti tra società e procuratori.