Caro Paolo Maldini ti scrivo, così mi distraggo un po’ e distraggo anche tutto il popolo rossonero, che mai come in questo momento vive un periodo di totale apatia. E siccome sei molto lontano, distante dal tuo Milan, da quello che ha segnato tutta la tua vita, più forte ti scriverò. Da quando sei partito, o meglio ti hanno accompagnato alla porta, c’è una grossa novità; l’anno vecchio, intesa come stagione agonistica, è finito ormai ma qualcosa ancora qui non va. 

Una lettera per Paolo Maldini 

Caro Paolo, si esce poco la sera, compreso quando è festa. Perché spesso è festa per gli altri, non di certo per questo Milan che ha visto il suo artefice massimo, colui che con pochi soldi ha costruito una squadra capace di ritornare in Champions League prima, vincere lo Scudetto e arrivare in semifinale della coppa dalle grandi orecchie poi, lasciato a casa, in disparte, come un dirigente qualunque. E c’è chi ha messo dei sacchi di sabbia vicino alla finestra. E si sta senza parlare per intere settimane, con un calciomercato che finora non è decollato, che ha visto solo l’addio eccellente di Sandro Tonali. E a quelli che hanno niente da dire (ogni riferimento a qualsivoglia dirigente attuale dell’organigramma rossonero potrebbe non essere casuale) del tempo ne rimane. 

Caro Paolo Maldini, come sarà l’anno che verrà? 

Ma la televisione ha detto che il nuovo anno porterà una trasformazione. Già, ci hanno detto che Gerry Cardinale e la sua RedBird, oltre a pensare alla Formula 1, penserà anche al Milan. Vedremo. E tutti quanti stiamo già aspettando; sarà tre volte Natale e festa tutto il giorno, ogni Cristo scenderà dalla croce (sperando che non ci siano altri Cristo, vale a dire altre cessioni eccellenti all’orizzonte) anche gli uccelli faranno ritorno. Ci sarà da mangiare e luce tutto l’anno, anche i muti potranno parlare mentre i sordi già lo fanno. Sì, speriamo che questo Milan, tradotto in parole da tifoso, possa essere ancora competitivo e che questo non sia da considerarsi un miracolo.

L’amore, i preti, povero Paolo Maldini 

E si farà l’amore ognuno come gli va. Con i giovani da lanciare in organico o con i vecchietti alla Giroud, l’importante sarà il risultato. Anche i preti potranno sposarsi ma soltanto a una certa età (qui non me la sento di dirti nulla, caro Paolo) e senza grandi disturbi qualcuno sparirà, saranno forse i troppo furbi e i cretini di ogni età. Come dire: aspettiamo il campo e vediamo.

Vedi caro amico Paolo Maldini, cosa ti scrivo e ti dico 

Vedi caro amico cosa ti scrivo e ti dico. E come sono contento di essere qui in questo momento (credici, se ti va, ma ti sto mentendo). Vedi, vedi, vedi, vedi, vedi caro amico cosa si deve inventare per poterci ridere sopra, per continuare a sperare (c’è bisogno di aggiungere altro?). E se quest’anno poi passasse in un istante, vedi amico mio come diventa importante che in questo istante ci sia anch’io. A ricordarti che i tifosi del Milan, anche se ti hanno mandato via, mai ti dimenticheranno. L’anno che sta arrivando tra un anno passerà io mi sto preparando è questa la novità. Si è chiuso un ciclo, caro Paolo. Ora si apre quello dei Cardinale, dei Moncada, dei Furlani. Sperando che sia un ciclo vincente. Ma oggi la mia lettera è per te: auguri Paolo.