HomeNewsLocatelli star in Nazionale: Milan, è un rimpianto?

Locatelli star in Nazionale: Milan, è un rimpianto?

Una doppietta in una delle prime partite importanti giocate con la propria Nazionale. Manuel Locatelli è il protagonista assoluto di una Italia che non smette di stupire. I due gol con la Svizzera ad Euro 2020 hanno fatto di lui un vero e proprio eroe in patria. Centrocampista nato nel 1998, si sta affacciando da un paio di anni al calcio dei grandi ed a suon di prestazioni importanti sta guadagnando sempre di più la fiducia di tutti.

Cresciuto nelle giovanili del Milan, Locatelli esordisce in Serie A il 21 aprile 2016 a 18 anni e tre mesi. Un esordio da predestinato. E predestinato lo diventa ancor di più qualche mese dopo quando segna i suoi primi due gol con la maglia rossonera in Serie A. Due autentiche perle. Il primo arriva contro il Sassuolo – club che qualche anno dopo lo porterà fino alla Nazionale – per pareggiare e poi riuscire a vincere una partita che si era messa male per il Milan. Il secondo invece se lo ricordano di più un po’ tutti. Un gran destro sotto l’incrocio a battere Buffon e quella Juventus che sembrava imbattibile. Una Juventus che adesso lo vorrebbe per sé e per il proprio centrocampo. Ma andiamo con ordine.

Sembrava tutto perfetto. Da lì sarebbe dovuta cominciare la sua ascesa, la sua consacrazione. Una consacrazione che però con il Milan non arriverà. Dopo il gol vittoria con la Juventus, Locatelli scala ogni gerarchia possibile del centrocampo rossonero e diventa un titolare ma le sue prestazioni non sono delle migliori. Il Milan chiude quel campionato al sesto posto così come quello successivo. Costanti – ma in negativo – oltre alle posizioni in classifica, sono anche le sue partite. Troppo poco per un Milan che deve provare a puntare in alto, troppo poco per un Milan che non ha più tempo di aspettare. La società, nell’estate 2018 decide di cederlo in prestito con obbligo di riscatto ad una cifra vicina ai 14 milioni proprio a quel Sassuolo a cui aveva fatto il primo gol in Serie A. Ciò che fa storcere il naso però sono le modalità della cessione. Nessuna clausola, nessuna recompra a favore del Milan. Nessun possibile ritorno a casa.

La sua nuova casa diventa il Sassuolo e lui in tre anni diventa quello che abbiamo ammirato con la Svizzera. Un ambiente più tranquillo, meno pressioni, un allenatore come De Zerbi che lo mette nelle giuste condizioni e lo fa crescere dandogli fiducia. L’avventura di Locatelli a Reggio Emilia è semplicemente perfetta. Una crescita esponenziale e sprazzi di quel predestinato che tutti consideravano uno dei migliori prospetti in circolazione. La stagione più importante è quella appena conclusa, quella che gli ha spalancato le porte della Nazionale. Trentaquattro partite, 4 gol e 3 assist ed una leadership da vero capitano.

Gli occhi del mercato adesso sono tutti per lui. Una valutazione di 40 milioni destinata a salire ancora di più ed un rimpianto a metà per il Milan. Già, quel Milan che lo ha visto crescere ed esplodere altrove, che ha assistito inerme a quell’ascesa di cui tutti parlano ma che non poteva fare altrimenti. Per crescere serve tempo, fiducia, serve sbagliare per poi correggere i propri errori. Tutte soluzioni che il Milan non poteva offrirgli. Soluzioni trovate con una cessione che ha fatto bene a tutti o quasi. Se Locatelli fosse rimasto in rossonero, probabilmente non sarebbe diventato quello che ammiriamo adesso, ma un problema in più per la società sballottato da un prestito all’altro. Ecco perché il Milan e i suoi tifosi devono guardare avanti. Senza nessun rimpianto. Quello che poteva essere e non è stato, spesso non corrisponde alla realtà. Per crescere c’è bisogno di prendere decisioni drastiche. Per tutti.

Da tutta questa storia, ciò che è diventato roseo è il futuro di Locatelli. Un giocatore perso ma poi ritrovatosi. Un giocatore che, dopo l’Europeo, infiammerà il calciomercato. E non è un caso se i suoi unici due gol con la maglia del Milan li abbia segnati contro il Sassuolo e la Juventus, non due squadre qualunque. Tra passato, presente e forse anche futuro.

Milan-Sassuolo: Manuel Locatelli - Milanpress, robe dell'altro diavolo
Sassuolo: Manuel Locatelli – Milanpress, robe dell’altro diavolo

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