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Lecce come Napoli: il Milan va avanti 2-0, poi si fa rimontare. E il VAR evita la beffa al 94°

Lecce come Napoli, il “Via del Mare” come il “Maradona”: come nell’ultima trasferta, il Milan vanno sopra 2-0 alla fine del primo tempo, ma nella ripresa i padroni di casa trovano il 2-2.

Lecce-Milan, primo tempo

Pioli cambia tre uomini rispetto alla vittoria in Champions contro il Paris Saint-Germain: fuori Musah, Loftus-Cheek e Pulisic, dentro Krunic, Pobega e Chukwueze. D’Aversa deve rinunciare ad Almqvist e, nel consueto 4-3-3, schiera Banda e Strefezza ai lati di Kristovic. Per i primi dieci minuti, la partita non dà notizie rilevanti, se non per l’infortunio di Rafa Leao, che al minuto 9 si tocca la coscia destra dopo uno scatto e viene sostituito da Okafor. Il neo entrato costruisce la prima occasione della partita: al minuto 14 serve Pobega che controlla in area e scarica un sinistro sul quale è attento Falcone. Il Lecce sporca i guanti di Maignan a metà frazione, con il tiro dalla lunga distanza di Banda che non impensierisce il portiere rossonero. Stessa azione un minuto dopo di Strefezza, ancora conclusione facile preda di Maignan.

Al minuto 28 si sblocca il match uno due Okafor-Theo Hernandez, che poi mette in mezzo, dove Olivier Giroud è appostato nell’area piccola e non lascia scampo a Falcone. Il vantaggio galvanizza il Milan, che sette minuti dopo raddoppia: Chukwueze trova Tijjani Reijnders sulla trequarti, l’olandese galoppa verso la porta, sfrutta il movimento di Giroud per saltare due uomini e con il destro manda sotto le gambe di Falcone il primo gol in maglia rossonera. Passano due minuti e l’olandese va ad un passo dalla doppietta, con un’azione molto simile ma stavolta il suo tiro centra la parte esterna del palo. Sul ribaltamento di fronte, è miracoloso Maignan a dire di no al gol del Lecce con una parata incredibile sul tiro a botta sicura da due passi di Maignan. Dopo due minuti di recupero si conclude una prima frazione che vede il Milan sopra di due gol.

Lecce-Milan, secondo tempo

Un volto nuovo al rientro dagli spogliatoi: è quello di Yunus Musah, che però non sostituisce un centrocampista, bensì Calabria, anch’egli infortunato. Al sesto minuto, occasione Milan, che entra in area con Chukwueze, e sulla sua conclusione per poco un rimpallo non fa finire il pallone in rete. Passano due minuti e il Milan spreca una grande occasione: ripartenza tre contro due, ma Theo Hernandez impiega troppo tempo a servire Chukwueze e viene chiuso. D’Aversa prova a dare la scossa ai suoi operando quattro cambi in sei minuti, e ci riesce perchè – dopo una parata di Falcone di Okafor – due dei subentrati costruiscono il gol che riapre la partita: angolo dalla destra, sponda di Blin che sul secondo palo trova tutto solo Sansone che insacca un gol molto simile a quello realizzato da Skriniar mercoledì.

Il Milan è in bambola e dopo quattro minuti il Lecce trova anche il pari: dopo aver perso Sansone sul primo gol, il disastroso Musah sbaglia anche in fase di palleggio, lanciando l’azione dei padroni di casa, che si conclude con il sinistro di Banda nell’angolino dove Maignan non può arrivare. Pioli, con colpevole ritardo, mette Florenzi per Pobega e più tardi anche Jovic per Chukwueze, tornando al 4-4-2 visto contro l’Udinese, ma è il Lecce ad andare a centimetri dal clamoroso sorpasso, con il colpo di testa di Sansone, che colpisce il palo e poi cammina sulla linea di porta senza entrare. Nel quarto ed ultimo minuto di recupero succede di tutto: prima Giroud viene espulso per proteste, poi Piccoli troverebbe il gol della vittoria con un tiro da 30 metri, ma – richiamato al VAR – Abisso annulla per un precedente fallo su Piccoli. Come già successo a Napoli, dunque, il Milan va al riposo sul 2-0 e poi viene rimontato nella ripresa. E domani l’Inter può già volare a +8.

Milan: Tijjani Reijnders (Photo Credit: Agenzia Fotogramma)
Milan: Tijjani Reijnders (Photo Credit: Agenzia Fotogramma)

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