Era il 7 novembre dello scorso anno. Nel Girone F di Champions League arriva il PSG a San Siro, ed il Milan sa che è un prendere o lasciare. Il primo gol di Skriniar è stata una bella beffa: un ex interista non può eliminare i rossoneri, non così. A rimettere in pista il Diavolo ci deve pensare Rafa con un eurogol, nel vero senso della parola: rovesciata a Donnarumma e via di rimonta che vale un sogno, poi purtroppo non raggiunto. Ma Leao il suo contributo l’ha dato, mostrando nelle competizioni internazionali il suo valore.
Ecco, una discussione forse troppo assillante quella attorno al portoghese: il suo VERO valore qual è? Perché in Serie A non segna da tantissimo (ormai lo sanno pure i muri che la sua ultima marcatura risale al 23 settembre in Milan-Verona), ma resta decisivo con gli assist. In Coppa Italia ha fatto due gol in due partite, ma l’eliminazione ai quarti di finale non potrà portare avanti i suoi numeri.
E allora il numero 10 deve mettere a tacere queste continue osservazioni (giustificate dai numeri) facendo uno step in più nel regno della UEFA, quello che l’anno scorso lo ha visto proiettato nelle prime 4 squadre d’Europa. Perché Rafa è uno che ama le attenzioni, ma non egoisticamente: quando la posta in palio si alza, è legittimamente uno dei migliori giocatori al mondo dal punto di vista atletico e tecnico. E nell’ambito dell’Europa League forse è proprio il migliore di tutti insieme a due-tre nomi, anche se, come dice Pioli, ci sono belle squadre che possono competere per la vittoria finale.
L’Italia è stata conquistata, il continente ancora no. In un club che deve ambire al successo in qualsiasi occasione, Leao deve dimostrare di avere le spalle larghe visti i 25 anni d’età che verranno compiuti il prossimo 10 giugno. E, anche se non sembra, la coppa arancio europea sta diventando sempre più tosta. Evitando di prendere sottogamba gli impegni del giovedì magari il 22 maggio sarà lui la stella del torneo, entrando sempre di più nel firmamento dei top player. “More nights like this“.
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