Rafa Leao è tornato a surfare ma non evita al Milan di ritrovarsi in acque agitate. Esordisce così l’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport, analizzando la prestazione del portoghese nella sconfitta di ieri contro l’Atalanta. Il gol di Rafa aveva acceso la notte di Coppa Italia, prima che anche qui calasse il buio. Al Milan non basta Leao e a Leao non può bastare il gol per non condividere le responsabilità della sconfitta. Rafa illumina lo stadio con la rete del vantaggio ma si spegne altrettanto presto: le sue discese di sinistra sono quasi sempre fermate.
E all’ennesimo stop torna nervoso e polemico (ammonito per proteste). I tentativi di cross o gli appoggi in area sono stati spesso imprecisi, la partecipazione al gioco sempre parziale. Se questo è il suo gioiello, è difficile che il Milan torni a brillare. Eppure la serata si era aperta con altre premesse. In meno di un minuto Pioli aveva ritrovato la sua corsia sinistra di accelerazione: Hernandez e Leao avevano portato avanti l’azione a tutta velocità conclusa con l’appoggio di Theo e il tocco vincente di Rafa. Al destro sul palo lontano Leao aveva fatto seguire una corsa e poi steso la tavola da surf sul prato di San Siro e cavalcato le onde con la curva Sud.
Rafa ha poi puntato l’indice verso i tifosi, in segno di dedica speciale, ed è stato ricambiato con il coro che mette in rima il suo nome. Sembrava la serata perfetta per sancire una nuova unione. E invece Rafa e Theo si scollegano di nuovo, e il Milan si ritrova in tilt. Alla fine anche Leao è sotto la curva con i compagni. San Siro ieri lo aveva festeggiato per la rete di Champions al PSG, e ora aspetta che Leao torni a divertirsi anche in campionato. L’ultimo gol qui è del 23 settembre scorso. Sarà un appuntamento doppiamente speciale: il prossimo sarà il cinquantesimo gol rossonero.