Rafael Leao ci ha messo tre minuti a silenziare tutti con un capolavoro dei suoi. Mani a fare “il chiacchierone” a favore di telecamere, e via a celebrare con la squadra e con San Siro il tiro a giro che vedremo e rivedremo. Ci ha messo cinque mesi per tornare alla rete in Serie A, anche se il suo l’ha fatto tra Coppa Italia, Champions League ed Europa League.

La Gazzetta dello Sport odierna racconta della partita semi-perfetta di Rafa contro l’Atalanta. Gran gol, prova mostruosa per doti tecniche e fisiche…ma mancano i tre punti, e per questo non c’è da cercare in lui una responsabilità. Il 10 ha servito palloni, ha accelerato le tempistiche del gioco nonostante la posizione decentrata ed è andato vicino ad una doppietta. Ogni tanto, in mezzo a tutto ciò, si apprestava a far divertire lo stadio intero con giocate alla Ronaldinho, senza dirlo troppo ad alta voce.

Qualcuno avrà anche pensato che dopo il gol si sarebbe spento per dare spazio alle frequenti passeggiate senza meta del fenomeno. Step avanti, Leao si è dato da fare dal primo all’ultimo secondo ed ha realizzato il suo record personale di palloni toccati in una singola partita: ben 86. A fine gara era sfinito, ma i tifosi sono tornati a casa con la fiducia di avere un grande giocatore. Ed in un contesto dell’amaro 1-1, tutto ciò rende ancora più luminosa la sua stella.