“Il Milan è semplicemente il Milan. E’ sempre stato un club speciale per me. Fin da quando ho lasciato la Danimarca, dissi al mio agente che un giorno mi sarebbe piaciuto indossare la maglia rossonera”, parola di Simon Kjaer. Il centrale danese, fresco di riscatto dal Siviglia, è diventato a tutti gli effetti un calciatore rossonero. Finalmente, dopo tanti anni in cui era stato accostato al Milan, ma mai effettivamente arrivato. Così, ne ha parlato al portale Goal: “Siamo stati vicini alcune volte, ma non erano i tempi giusti. Il Milan è una squadra enorme con una storia enorme. Giocare qui è un privilegio, voglio aiutare la squadra a tornare ai vertici del calcio italiano ed europeo”.

L’approdo

Kjaer ha girato molto in carriera. Dopo aver lasciato il Midtjylland, squadra del suo paese, è approdato in Italia con il Palermo, dove ha giocato anche con la Roma, dopo l’esperienza tedesca al Wolfsburg, quindi la Francia con il Lille e la Turchia con il Fenerbache, prima di arrivare in Spagna al Siviglia: “È stato in buon periodo – continua il danese – ma quando arrivano molti calciatori, qualcuno deve andarsene”. Da lì prestito di sei mesi all’Atalanta e dunque al Milan: “Da quando sono arrivato abbiamo lavorato duramente. Siamo cresciuti e abbiamo fatto grandi progressi. Questo è un gruppo giovane, che ha un grande potenziale e credo che lo stiamo dimostrando: credo ci aspetti un futuro brillante”, confida fiducioso Kjaer.

Mondo Milan

L’ambiente Milan non l’ha lasciato indifferente e anche quello trasmette emozioni: “Nel Milan si respira calcio. A San Siro, a Milanello, a Casa Milan, ovunque. Tutto ti fa capire che il Milan è una grande società: uno dei pochi club globali, un club che ha una storia straordinaria ed un grande futuro”. Il suo ruolo non è solo il centrale di difesa, che tra l’altro sta facendo alla grande, ma anche l’uomo di esperienza per guidare i giovani della rosa, cosa che Kjaer sa già fare: “Qui il mio ruolo è praticamente lo stesso che ho in nazionale. Sono il capitano e, visto che ho molta esperienza sono chiamato ad assumermi responsabilità dentro e fuori dal campo. Quando il Milan mi ha cercato, ho pensato di poter essere d’aiuto alla squadra ed ho immediatamente potuto contare sulla fiducia dell’allenatore”.