Il Milan vince l’ennesima partita folle della sua stagione, di quelle che qualche anno fa avevano fatto affibbiare l’appellativo di “pazza” all’altra squadra di Milano. Ormai, chi assiste alle partite dei rossoneri sa che molto probabilmente sarà come essere sull’ottovolante: vantaggi rimontati, sorpassi e controsorpassi, risultati che possono cambiare fino al novantesimo, ed oltre. Lo scriviamo da settimane: sarà così fino a fine stagione. Non è certamente edificante per una squadra come il Milan, ma tant’è. Ed il Milan ad oggi ha sostanzialmente due facce: da un lato una fase difensiva sempre complicata e preoccupante, con una media di gol subiti che continua a crescere di settimana in settimana; dall’altro, un attacco con qualità da vendere e capace di apportare gol e assist praticamente in ogni suo interprete, dai titolarissimi a coloro che subentrano.
Jovic e Maignan, protagonisti (con alterne fortune) del Milan attuale
E tra questi c’è con sempre maggiore costanza Luka Jovic, che di partita in partita sta assumendo sempre più i connotati di Jon Dahl Tomasson. Quelli, cioè, di un attaccante con una media gol segnati-minuti giocati impressionante. Il serbo gioca poco, eppure segna a raffica, soprattutto negli ultimi due mesi: sette gol (quasi tutti decisivi) nelle ultime nove partite giocate, con una media di una rete ogni cinquantacinque minuti. L’ex Real Madrid sta dimostrando di essere quel tipo di giocatore che serviva come il pane al Diavolo: uno di quelli che si avventa su ogni palla sporca, convinto di poterla trasformare in preziosi regali da scartare. Non un’alternativa a Giroud, come si pensava in estate quando è stato preso sul fotofinish del mercato, ma a lui complementare.
The dark side of the moon al momento ha invece le sembianze di Mike Maignan. Quella che sta vivendo il francese pare proprio essere la classica annata “di normalizzazione” per un portiere che nei primi due anni in rossonero ha parato praticamente ogni cosa che gli passava intorno. Anche quest’anno ci sono stati degli interventi super e salvifici, ma allo stesso tempo degli errori evidenti, come quello di ieri sul tiro per nulla pericoloso di Mazzitelli. Chi scrive stravede per l’ex Lille, ma commentando gli ultimi mesi di Mike non si può non far notare queste cose. Errori che, (forse?), potrebbero avere un peso anche sulle trattative per il rinnovo: non sappiamo se i discors sul futuro stiano incidendo sulle prestazioni di Maignan, ma chissà che queste defezioni non possano magari far rivedere al ribasso le cifre di cui si parla. In ogni caso, è giusto non preoccuparsi più di tanto: l’anno con up&down è capitato e capita ancora a tutti i grandissimi portieri. Voltare pagina e andare avanti!
