Con il ritorno ormai imminente di Ardon Jashari e la presenza di Samuele Ricci, oltre che a quella di Rabiot, Fofana, Modric e Loftus Cheek, il Milan si ritrova oggi con un reparto di centrocampo che, almeno numericamente, appare completo e ben assortito. Entrambi i giovani hanno già dimostrato di poter reggere il livello, mostrando nelle loro scorse stagioni personalità, tecnica e intelligenza tattica. Ora, in un momento in cui ci sarebbe da investire sulla loro continuità, la gestione delle rotazioni rischia di diventare un ostacolo più che un’opportunità.
Jashari e Ricci: il fattore Modric
Luka Modric ha portato inevitabilmente entusiasmo, esperienza e una qualità fuori scala per il nostro campionato. La sua presenza può diventare un’arma a doppio taglio. Se da un lato il croato rappresenta un modello straordinario da cui apprendere ogni giorno, dall’altro rischia di togliere minuti preziosi proprio a quei giovani che più ne avrebbero bisogno per trovare costanza e fiducia. Va anche considerato che Luka ha 40 anni, prima o poi, nel corso della stagione, dovrà essere gestito e preservato per continuare a garantire prestazioni di altissimo livello.
Tre mediani per un solo posto. E anche tra le mezzali…
Il Milan si trova così ad avere praticamente tre mediani di ruolo, per un solo posto nello scacchiere tattico, visto che il modulo base prevede un unico vertice basso. È vero che sia Jashari che Ricci (ma anche Modric) possono essere usati come mezzali, ma anche lì la concorrenza è forte: Rabiot, Loftus-Cheek e Fofana stanno facendo molto bene e sembrano aver trovato una buona chimica. Al netto di eventuali infortuni, non sarà affatto semplice garantire spazio a tutti.
Jashari e Ricci, la responsabilità della panchina
Sarà compito di Max Allegri trovare il giusto equilibrio, alternando esperienza e freschezza. Modric andrà gestito con attenzione e allo stesso tempo sarà fondamentale dare ai due giovani il giusto spazio per esprimere il loro potenziale.
Perché se è vero che si vince anche con i campioni, costruire un futuro solido passa solo da chi, quel futuro, lo rappresenta davvero.
