E’ un’Italia che piace, piace tanto! La Nazionale di Mancini (sostituito in questa sosta dal suo vice Evani a causa della sua positività al Covid), con il 2-0 sulla Bosnia Erzegovina ottiene il 21esimo risultato consecutivo ma soprattutto la vittoria del Girone A di Nation League, che vale la qualificazione alle “Final Four” insieme a Belgio, Francia e Spagna. L’Italia passa in vantaggio come contro la Polonia nel primo tempo, grazie alla finalizzazione di Belotti su assist pregevole di uno scatenato Insigne, prossimo avversario del Milan, migliore in campo del match. E poi raddoppia nella ripresa con Berardi, imbeccato ancora splendidamente da un “cucchiaio” dell’ex Locatelli.

Tra gli azzurri, unico rossonero titolare Gianluigi Donnaruma, così come sabato scorso inoccupato per tutta la gara. Solo un pericolo per il numero 1 italiano, al 36′, partito dai piedi del bosniaco Prevljak: il classe ’99 respinge però il potente tiro indirizzato sul primo palo con un’intervento di piede, in spaccata, effettuando un vero e proprio miracolo che sventa il possibile pareggio. Dall’altra parte Rade Krunic, schierato alto sulla sinistra. Il centrocampista parte forte e ci prova subito con un tiro al 3′ respinto da Florenzi e che potrebbe causare non pochi problemi a Gigio. Nel corso del match si spegne e viene sostituito da Loncar al 71′.

Proprio nel finale, in pieno recupero, seconda presenza per Davide Calabria, ovviamente non giudicabile. Riprovevole in qualche modo il capitano rossonero, Alessio Romagnoli, che si fa ammonire dalla panchina per delle proteste nei confronti del direttore di gara, il portoghese Dias. In un periodo in cui non si sta parlando molto di lui se non per i rigori causati nelle ultime gare e le problematiche di rinnovo, sarebbe meglio evitare anche queste situazioni.