L’amministratore delegato dell’Inter Alessandro Antonello ha parlato anche del tema stadio nel corso della conferenza stampa dopo l’assemblea dei soci del club nerazzurro tenutasi quest’oggi. Ecco le sue parole.
“Il progetto più ambizioso e importante per il futuro del nostro Club è quello del nuovo stadio e del nuovo distretto sportivo di San Siro. A fine settembre di quest’anno, dopo la fase di preparazione occorsa nei mesi di luglio e agosto, è partito il dibattito pubblico la cui conclusione è prevista entro il mese di novembre 2022. Successivamente il Comune potrà utilizzare la relazione del coordinatore del Dibattito Pubblico per richiedere eventuali modifiche al progetto prima del responso finale che dovrebbe avvenire entro 60 giorni dalla conclusione del dibattito stesso. In caso di esito positivo di questo procedimento, a inizio 2023 è previsto l’avvio della fase di progettazione esecutiva“.
Sulla possibilità di un impianto senza il Milan: “Stiamo lavorando in assoluta sintonia con il Milan. Siamo contenti di poter continuare a lavorare con lo stesso management con cui abbiamo iniziao il progetto, nonostante i cambi di proprietà. Anche noi siamo pronti a qualsiasi scenario, di conseguenza non appena avremo chiarezza sul progetto San Siro potremo definire la nostra strategia, ma abbiamo ben chiaro le nostre idee“.
Antonello poi conclude: “Il progetto è uno dei pillar strategici del club, iniziato nel 2019, quando abbiamo presentato il master plan. Abbiamo dato la possibilità a tutti di discutere, i club stanno ascoltando per eventualmente integrare suggerimenti che potevano essere sfuggiti. Noi rimaniamo positivi, abbiamo ascoltato le parole del sindaco Sala, anche lui si dice fiducioso nella delibera di giunta per il proseguimento del progetto. È chiaro che, qualora non dovesse esserci un parere positivo e ci fossero richieste che andassero a stravolgere la nostra idea progettuale, dovremo ripensare a una soluzione alternativa, che è sempre tenuta in considerazione fin dall’inizio. L’unica cosa importante è cercare di avere un impianto all’altezza di quelli europei, garantire introiti economici da poter reinvestre all’interno del club ed essere competitivi ad altissimo livello non solo in Italia ma anche in Europa. Abbiamo un’alternativa“.