E venne il giorno della resa dei conti. Il primo atto scena seconda del derby d’Europa è in cartellone martedì 13 maggio 2003, fischio d’inizio alle 20:45. Questa volta è l’Inter a fare gli onori di casa, ma è inutile dire che i Nerazzurri non hanno nessuna intenzione di onorare gli odiati cugini.
Anche in questa partita di ritorno il fattore emotivo condiziona la spettacolarità della sfida, ma Milan e Inter sanno che l’appuntamento col destino non può essere rimandato ulteriormente. Non vi sarà la bella, il nome della finalista che contenderà alla Juventus la conquista della Champions League 2002/03, per quella che sarà la prima finale della storia della manifestazione con due squadre dello stesso Paese, dovrà per forza di cose uscire da questa partita.
Il gol di Sheva
La squadra di Carlo Ancelotti comanda il centrocampo, grazie a una fitta rete di passaggi e a improvvise verticalizzazioni. Nonostante questo, le occasioni di gol si contano sulle dita di una mano. l’Inter dal canto suo non riesce a rendersi praticamente mai pericolosa, almeno fino al finale di partita, come vedremo in seguito.
Nel primo tempo Inzaghi si avventa su pallone spizzato di testa da Shevchenko, ma Toldo anticipa la conclusione di Super Pippo. Più tardi un diagonale dello stesso Sheva termina a lato di pochissimo.
Così la prima frazione sembra doversi concludere con il tabellino ancora in bianco ma, finalmente, nel corso del primo minuto di recupero, arriva il gol che tutti i tifosi rossoneri aspettavano da settimane: Shevchenko riceve palla da Seedorf sulla corsa, appena dentro l’area sul vertice sinistro, l’ucraino salta Cordoba con un tocco a rientrare e anticipa Toldo in scivolata, calciando di destro. Il pallone si impenna, insaccandosi all’incrocio. Poco dopo si va al riposo.
Un finale in apnea, poi la festa
Il secondo tempo vede il Milan controllare il match. Pur non creando vere occasioni per il raddoppio e pur subendo la pressione dei nerazzurri, questi non riescono a impensierire Abbiati, che in questa partita sostituisce l’infortunato Dida.
La finale è davvero a un passo, almeno fino al minuto ottantaquattro, cioè fino a quando un banale pallone a campanile sulla trequarti campo del Milan sbatte sulla schiena di Paolo Maldini, che si rende protagonista di uno dei rarissimi errori della sua carriera, consentendo a Martins, subentrato a un deludente Recoba, di entrare in area e battere Abbiati in uscita. È l’1-1 che riapre la contesa. All’Inter serve un altro gol e nelle fasi conclusive mette all’angolo il Milan, che invece va in apnea e, per poco, non va all’inferno.
Poco dopo infatti, Kallon, che ha sostituito Hernan Crespo, entra in area e calcia in diagonale un pallone che sembra un visto sul passaporto dell’Inter per la finale di Manchester. Abbiati, a quattro anni di distanza dalla clamorosa parata su Bucchi, a Perugia, che consentì alla sua squadra di vincere lo scudetto, si ripete: il suo polpaccio allunga la traiettoria della sfera che finisce in angolo.
C’è ancora tempo per un colpo di testa di Cordoba, deviato nuovamente in angolo dal portiere del Milan, poi il fischio finale dell’arbitro fa esplodere la festa. A nove anni di distanza dalla sfida di Atene vinta contro il Barcellona, si torna a disputare una finale di Champions League.
Il Tabellino
INTER-MILAN 1-1
Marcatori: 45′ Shevchenko (M), 83′ Martins (I)
INTER (4-4-2): Toldo; J. Zanetti, F. Cannavaro, Materazzi, Córdoba; Conceição, C. Zanetti, Di Biagio (46′ Dalmat), Emre; Recoba (46′ Martins), Crespo (71′ Kallon) Allenatore: Cúper.
MILAN (4-3-1-2): Abbiati; Costacurta, Nesta, P. Maldini, Kaladze; Gattuso, Pirlo (89′ Brocchi), Seedorf; Rui Costa (64′ Ambrosini); Shevchenko, F. Inzaghi (80′ Serginho) Allenatore: Ancelotti.