Improvvisamente il Milan è tornato a parlare di scudetto. O almeno, Giroud lo ammette al fischio finale della sfida con la Roma, mentre Pioli chiede in diretta di togliere i rossoneri dai vertici alti (con ironia o meno, sta all’ascoltatore giudicare). Eppure la presenza di Cardinale a San Siro, che dà supporto alla squadra per ottenere di più, può essere interpretato come un piccolo segnale di sveglia. Il girone di ritorno è appena cominciato, come sottolinea Pulisic nell’intervista al The Athletic.
La Gazzetta dello Sport narra nell’edizione odierna dei sogni tricolore del Milan. Nonostante l’evidente ritardo sulla capolista Inter, il potenziale c’è. E poi si devono anche tirare le somme alla fine della sessione di mercato invernale, quando il Diavolo si conoscerà già un po’ di più: già arrivato Terracciano, dopo il ritorno di Gabbia serve un altro centrale e tutte le piste portano a Brassier, che difficilmente resterà a Brest. In questo periodo, tra infortuni e difficoltà tecniche, il Milan ha capito di poter fare affidamento sulle riserve, seppur giovani ed inesperti. E, a proposito di infermeria, stanno tornando piano piano Thiaw, Tomori, Kalulu e Pobega, mentre Florenzi già ci sarà contro l’Udinese.
La squadra di Pioli fino a poco tempo fa attaccava tanto e concludeva poco. Ora è il secondo miglior attacco del torneo e può contare su 12 marcatori diversi, mentre Giroud scrive continuamente record personali. E con quest’attacco i prossimi impegni possono fare meno paura: Udinese, Bologna e Frosinone, mentre l’Inter deve rallentare con la Supercoppa Italiana e aspettare il match semi-epocale contro la Juventus. Ora i ragazzi stanno remando con il suo mister per un bene superiore, al momento lontano ma non sfumato. Cardinale il suo tocco ce l’ha messo, con quel saluto allo spogliatoio prima di Milan-Roma.