In questi giorni la redazione di Sky Sport si è soffermata sull’effetto a livello di statistiche di Christian Pulisic in rossonero: con i suoi 5 gol e 2 assist dopo 14 giornate, dall’era post Berlusconi, è il terzo miglior giocatore per impatto dopo Piatek e Ibrahimovic (atto secondo naturalmente).
Non serviva necessariamente un approfondimento di analytics per capire l’importanza che ha acquisito e sta acquisendo l’esterno statunitense. È un’evidenza che sappia determinare le partite e che stia avendo un rendimento importante, probabilmente il migliore tra i nuovi acquisti di questa stagione.
I dati sopra citati aiutano a dar una misura del ruolo che si stia guadagnando giornata dopo giornata. Christian ha alle spalle quasi 200 gare tra Bundesliga e Premier League, è un 1998 con un palmares già rispettabile, impreziosito dalla Champions League 20-21 vinta col Chelsea in una stagione dove giocò 43 partite segnando 6 reti.
Non parliamo dunque di un ragazzo scovato dal nulla, ma di un giocatore affermato che aveva bisogno di ritrovare la giusta dimensione per tornare ad essere decisivo. Il gol contro il Frosinone ha fatto vedere ancora una volta che si tratta di un elemento sopra media per tecnica, controllo e capacità di finalizzazione.
Al Milan ha già giocato in diversi ruoli, dando l’idea di poter esser utile in tutti. Destra, sinistra e un domani magari anche dietro la punta centrale. Una duttilità tattica che non fa disperdere tuttavia il talento. Siamo in pratica di fronte al calciatore che il club stava cercando da tempo e che qualche mese fa ha trovato anche a cifre non esagerate.
Caratterialmente è anche trascinatore, anche perché già leader della propria nazionale. La speranza è che possa dare continuità a queste prestazioni, magari assieme agli altri big rossoneri, per provare a raggiungere risultati migliori di questo primo terzo di stagione.