Il Milan ha detto no al vice Ibrahimovic, sarà lo svedese il cuore dell’attacco milanista. Una scelta, quella del club, che esclude un colpo di mercato per rinforzare il reparto offensivo. Scelta condivisibile, vista l’eccentricità del giocatore numero 11, ma una decisione che apre scenari “pericolosi”. Difficile definire in altro modo l’idea di puntare unicamente su Zlatan Ibrahimovic, prossimo ai 40 anni. Una scelta coraggiosa un segnale a tutto lo spogliatoio. Forte e chiaro. Come lo è stato lo stesso Zlatan, punta d’oro di questo Milan. Ci sarà solo lui, con Leao e Rebic che resteranno i piani B. Piano B che non vuol dire sostituto, perché il Milan farà affidamento sull’attaccante svedese per tutte le competizioni presenti sull’agenda del prossimo campionato, ormai alle porte. La sensazione è che sarà un Milan che dipenderà molto, moltissimo da Ibrahimovic. Tutto passa da lui e attorno a lui, la conferma e il rinnovo del contratto erano il preludio.
Europa League, campionato, Coppa Italia: sono tre gli scenari che vedranno protagonista il Milan. Tre su tre senza un vice Ibra, con il Milan che guarda oltre a questa stagione e consegna le chiavi del futuro a Colombo. Il giovane rossonero sarà il nuovo allievo di Ibra, sotto lasua ala completerà la crescita in rossonero, proprio come farà tutto il resto della squadra. Ibra è rimasto per lasciare il segno, ma anche per lasciare una squadra sotto il segno di Zlatan. Forse, la scelta sta tutta qui. Niente vice Ibra, lui in cattedra. Sopra tutti, in tutti i sensi. Si passa da Zlatan, per il futuro.