È la serata finale del Festival di Sanremo e, anche stasera, come le altre sere Zlatan Ibrahimovic è presente sul palco dell’Ariston. Lo svedese si è reso protagonista di un monologo, nel quale ringrazia l’Italia, sua seconda casa. Tra ironia e serietà, nel pieno stile Zlatan, il numero 11 rossonero ha lanciato messaggi forti per i telespettatori. Ecco il monologo nella sua interezza.
“Tutti conoscevano già Zlatan prima di questo Festival, allora perché Zlatan è venuto qui? È venuto perché a lui piacciono le sfide, l’adrenalina, crescere. Se non sfidi te stesso non puoi crescere. Quando fai sfida è come scendere in campo e quando scendi in campo puoi vincere o puoi perdere. Io ho giocato 945 partite ne ho vinte tante, ma non tutte. Ho vinto 11 scudetti, ma ne ho anche persi alcuni. Ho vinto tantissime coppe, ma ne ho anche perse alcune. Sono Zlatan anche senza aver vinto tutte le partite, sono Zlatan quando vinco e quando perdo. Ho fatto più di 500 gol, ma ne ho anche sbagliati alcuni, pochi (ride ndr). Qualche rigore è andato male, ma il fallimento non è il contrario del successo: è una parte del successo. Fare niente è il più grande sbaglio che si può fare. Se sbaglia Zlatan puoi sbagliare anche tu. La cosa importante è fare ogni giorno la differenza. Impegno, dedizione, costanza, concentrazione. Ho organizzato questo Festival per dirvi che ognuno di voi nel suo piccolo può essere Zlatan. Voi tutti siete Zlatan ed io sono tutti voi. Questo non è il mio Festival, non è il Festival di Amadeus, ma il vostro Festival. È il Festival dell’Italia intera. Grazie Italia, la mia seconda casa“.