Il centravanti rossonero Zlatan Ibrahimovic ha parlato anche ai microfoni dell’edizione odierna del Corriere dello Sport: “Oggi mi sento un leader. Io guido, i miei compagni mi seguono. Dieci anni fa era un altro Milan, ma anche il Milan che ho trovato nel 2020 era diverso. Abbiamo lavorato, ci siamo sacrificati e stanno arrivando i risultati. Non è solo merito mio. Non posso giudicare quanto c’era prima di me. Stiamo facendo grandi cose, è vero, com’è vero che non abbiamo vinto un bel niente. C’è la voglia di fare di più”.
Sugli obiettivi: “Credo sia presto per parlare di Champions League. Alla fine del campionato mancano due giornate e tutto il girone di ritorno. Inoltre, porsi degli obiettivi è come porsi dei limiti. Il secondo è il primo degli ultimi. Voglio il meglio da me stesso e dalla squadra, ogni giorno, allenamenti compresi. Un Milan tanto a lungo fuori dell’élite non è normale né per la società né per i tifosi. Con tutto il rispetto, vedo l’Atalanta in Champions e il Milan no e sono venuto per cambiare questa situazione. Io non so che cosa sia accaduto per sette anni. Mi sembra chiaro che, se non c’è stabilità nel club, non può esserci continuità neppure in campo”.
Sul suo ritorno al Milan: “In America ho scoperto di essere un calciatore ancora vivo dopo il mio infortunio. Nel mio primo anno a Los Angeles ho cercato di capire come stavo. Nel secondo anno, sono tornato a inseguire obiettivi. Non sapevo se fermarmi o continuare. Dal canto suo, il mio agente, Mino Raiola, mi diceva che sarebbe stato troppo facile smettere in America. Ho scelto il Milan perché era la sfida più difficile. Non mi interessava un poker servito, mi attirava l’impossibile”.
Sul suo futuro: “Finché sto bene, vado avanti. A giugno scade il mio contratto e discuterò del mio futuro con la società. Non volevo intrappolarmi in situazioni senza uscita e neppure intrappolarci il mio club. Per questo motivo, all’arrivo, ho firmato per sei mesi e poi ho rinnovato. Altri hanno ragionato diversamente, io sono per la libertà di scelta. Se porterò la mia famiglia a Milano? Vediamo. Non escludo nulla”.