A distanza di sole tre settimane da quel 3 a 0 di San Siro i ragazzi di Pioli sono tornati a calcare i campi di Milanello, che nei giorni scorsi ha ospitato la prima amichevole stagionale contro il Novara. Ovviamente, tenendo conto degli infortunati e degli impegni con le Nazionali, la rosa di mister Pioli poteva contare ben pochi elementi del classico Milan che siamo abituati a vedere. Gente come Theo Hernandez e Calabria sono stati costretti a sacrificarsi, giocando in ruoli non propri per una buona fetta di partita. Un’occasione per molti di mettere in mostra le proprie capacità, come i nuovi innesti Kalulu e Roback, ma anche per alcuni ragazzi che nella passata stagione hanno faticato ad imporsi, come Paquetà e Laxalt.
Stessa pasta
Giustamente si trattava della prima uscita stagionale, con tante assenze e pochi rimedi, perciò le valutazioni generali devono esser prese con le pinze. Però si è visto un Milan che, nonostante le difficoltà, non ha cambiato faccia. Dopo un avvio complicato con un uno-due del Novara che costa il doppio svantaggio, la banda Pioli ha premuto sull’acceleratore ed è riuscita a rifilare quattro reti, proprio come accadde a San Siro come la Juventus. Una circostanza che nel post lockdown si è vista più volte, basti pensare a Ferrara e a Milan-Parma. Non sono mancati i “martellamenti” del ragazzotto svedese che lanciava occhiatacce quando i passaggi peccavano di precisione. Tutto nella norma. Tutto come prima. O quasi, visto che tra un po’ di giorni si aggiungeranno a tavola anche Tonali e Bakayoko.
Un paio di amichevoli e poi doppio impegno
Ora all’orizzonte ci sono altri due test amichevoli contro Monza e Vicenza. Due occasioni per mettere minuti nelle gambe e prepararsi al doppio impegno di metà settembre che vedrà prima la trasferta di Europa League a Dublino, il 17, e quattro giorni più tardi il debutto in A contro il Bologna. Le aspettative sono molte e Pioli lo sa. Sa che è importante partire col piede giusto e che non bisognerà distrarsi come contro il Novara. Cambierà l’undici di partenza ma non la necessità di portare a casa i tre punti, primo comandamento da Dublino in poi. D’altronde dalle parti di Milanello le intenzioni sono chiare, quest’anno deve portare con sé almeno il quarto posto per tornare a competere nell’Europa dei grandi.