Che Jens Petter Hauge abbia delle qualità è fuori discussione. Che sia stata un’operazione di mercato intelligente altrettanto, 4 milioni sono una cifra irrisoria. Ora appurati questi due concetti bisogna iniziare ad analizzare l’andamento del norvegese fino a questo punto della stagione. Già perchè vista la perenne emergenza in cui il Milan si trova da diverse settimane, Jens ha la possibilità di trovare continuità dal 1′ minuto in campionato. Il debutto da titolare in Serie A non è stato sicuramente contro l’avversario più semplice (la Juventus) contro il Torino Jens deve iniziare ad incidere.
Una richiesta che è dettata anche dai numeri che il norvegese ha prodotto fino a questo momento. In Europa il ragazzo ha avuto un impatto molto positivo, con 3 gol in 5 presenze mentre in campionato solo 1 in 10 presenze. Differenze dovute sicuramente al fatto che in campo europeo si giochi un calcio meno tattico ed a viso aperto rispetto alla Serie A.
Pregi e difetti
Abbiamo avuto modo di osservare bene Hauge in questi primi mesi della sua avventura in rossonero e i suoi pregi e i suoi “difetti” o aspetti che può migliorare sono ben chiari. Sicuramente il ragazzo ha una propensione al dribbling e a cercare l’uno contro uno. Ha una proprietà tecnica tale che anche nello stretto riesce ad uscire con la palla incollata al piede, cosa non comune. Ha sicuramente un buon dinamismo e una buona velocità anche se è il classico giocatore che è più veloce con la palla che senza. La propensione al gol è ottima considerando la sua posizione da esterno, in Norvegia aveva 14 gol in 18 presenze di campionato segno che la porta la vede ma anche in rossonero si è intravisto. I difetti o meglio gli aspetti da migliorare sono le letture tattiche che sono necessarie nel campionato italiano. Prima cosa Hauge deve imparare a muoversi di più e meglio senza palla. La forza dei tre trequartisti di Pioli è quella di svariare sul fronte offensivo senza dare punti di riferimento. Svariare che comporta fare tagli e attaccare lo spazio. Questo Jens lo fa ancora poco e tende a ricevere la palla sui piedi sulla sua mattonella e cercare l’uno contro uno. Trovare gli spazi giusti sarà fondamentale stasera e soprattutto contro le squadre chiuse che non concedono campo dove Jens può sprigionare dinamismo e velocità. Il salto dalla Norvegia all’Italia è indubbiamente è enorme ma dopo diversi mesi Jens deve dimostrare di star imparando. Sicuramente il fatto di aver iniziato la stagione ben prima dei suoi compagni può aver inciso sul suo ambientamento ma vista la giovane età e il poco impiego non può essere una scusante decisiva. Stasera il Vichingo deve salpare sulla sua nave e iniziare a conquistare, il Milan ha bisogno di Jens Petter Huage.