Alen Halilovic, passato a Milanello senza dare mai dimostrare il talento che lo ha contraddistinto negli anni a Barcellona, è stato intervistato da Marca per commentare ciò che lo ha tolto dai riflettori del grande calcio.
“Volevo dimostrare di poter giocare come Modric o Messi, ma il calcio non funziona così. Nel 2016 sentivo di essere pronto per giocare in Prima Squadra con il Barcellona, ma per loro dovevo andare ancora in prestito. Così decisi di trasferirmi all’Amburgo. Avrei dovuto ascoltare il Barcellona. Se potessi cambiare una cosa della mia carriera, sarebbe proprio quella: rimanere in Spagna. Un anno dopo rientrai in Spagna e giocai con il Las Palmas. Avrei voluto continuare ne La Liga, ma poi mi chiamò Gennaro Gattuso al Milan. Se uno come lui ti dice che conta su di te, non puoi fare altro che accettare. Mi sentivo pronto per giocare a quel livello, ma non ho avuto spazio“.
“Quando sei un ragazzo, soprattutto all’inizio, ti fa piacere che tutti parlino bene di te e ti paragonino a tanti campioni come Modric o Messi per esempio. Ma al tempo stesso si creano molte aspettative su di te e a quell’età non è facile: io ho sofferto. Oggi a un ragazzo di 16-17 anni consiglierei di continuare a divertirsi restando se stesso. A 26 anni sono rimasto per 5 mesi senza squadra. Ho ricevuto offerte dalla Grecia, dagli USA e dall’Arabia Saudita ma non volevo andare da qualche parte solo per guadagnare tanti soldi. Fermarmi per un po’ è stata la decisione migliore della mia carriera. Poi è arrivato il Fortuna Sittard: in Eredivisie ho riniziato a giocare e ora punto a tornare al top“.