Il presidente della FIGC Gabriele Gravina ha rilasciato un’intervista ai microfoni della Gazzetta dello Sport nella quale ha fatto un punto generale sul sistema calcio italiano. Tra gli argomenti toccati anche quello dei giovani, con un riferimento specifico ad un giocatore rossonero, e dei nuovi stadi. Ecco le sue parole.
“Sono diversi anni che Under 17, Under 19 e Under 21 si qualificano alla fase finale degli europei. Siamo pieni di ragazzi di talento che a parità di esperienze contro le altre nazionali hanno quasi sempre la meglio. Ma dopo i 20 anni mentre i giovani degli altri Paesi trovano spazio nei club, i nostri no e si perdono. Mancini mi ha detto che sui 54 ragazzi visionati il 90% potrebbe giocare in club di Serie A. Servirebbe pazienza come in un caso simbolo. Quello di Tonali: arrivato dal Brescia al Milan il primo anno ha faticato, ma lo hanno aspettato e aiutato, con coraggio visione e lungimiranza. E oggi il Milan e la nazionale si trovano un giocatore di assoluto livello“.
Sulla necessità di nuovi stadi: “Negli ultimi anni è emersa la volontà di diverse società di dotarsi di infrastrutture di proprietà, progetti che comportano una forte patrimonializzazione. Cagliari, Bologna, Firenze, Milano, Roma, c’è fermento. Io credo che l’obiettivo di Italia 2032 possa essere un volano decisivo. Ovviamente c’è bisogno dell’intervento del governo, alcune istituzioni come Credito Sportivo, Cassa Depositi e Prestiti e CONI, la Federazione, le Leghe, le Società. Su questo tema specifico devo ringraziare il presidente Malagò che è uno dei nostri primi sostenitori“.