E’ piuttosto recente l’aneddoto raccontato da Maurizio Sarri in merito al neo acquisto del Milan, Olivier Giroud, allenato dal tecnico italiano nella stagione 2018/2019 al Chelsea. In occasione della finale di Europa League, vinta proprio ai Blues contro l’Arsenal a Baku, l’allenatore italiano si confrontò con il suo vice Gianfranco Zola per la formazione da schierare: “Giocano Giroud e Pedro, gli altri nove sceglili pure tu”, disse Sarri al secondo. Il motivo è presto detto: il francese e lo spagnolo erano i due giocatori della rosa più preparati a grandi appuntamenti europei, imprescindibili dunque nell’atto finale di una competizione.
Il racconto è funzionale alla caratura internazionale dell’attaccante scelto dal Milan per essere a tutti gli effetti il vice di Zlatan Ibrahimovic e che, in base alla carta d’identità di quest’ultimo, si candida ad essere titolare almeno nella metà degli impegni dei rossoneri. Ancora una volta, almeno sulla carta, la società di via Aldo Rossi ha colto un’occasione di mercato funzionale al progetto e alla squadra a disposizione di Stefano Pioli.
Qualcuno in queste ore ha azzardato il parallelismo con Mario Mandzukic, sfortunato nella sua esperienza al Milan. Il croato arrivò lo scorso gennaio con tanta attesa, sopratutto per gli ottimi ricordi lasciati nel campionato italiano con la maglia della Juventus e forte di un’esperienza invidiabile in campo internazionale. Purtroppo ha pagato una prolungata inattività (una stagione e mezzo fermo, considerando un’esperienza in Qatar poco azzeccata). Al contrario, Giroud è reduce della spedizione (negativa) della Nazionale francese a Euro 2020. Un’altra storia, inutile da mettere in paragone con quella di Mandzukic, senz’altro un’opportunità mancata per lui prima che per il Milan.